Tappa comasca, venerdì 4 maggio, dalle 9 alle 16 in piazza Cavour, a Como, per “Una vita da social”, la campagna educativa itinerante promossa sui temi dei social network e del cyberbullismo. Un tour itinerante di 47 tappe sul territorio nazionale e europeo. Si tratta della più importante e imponente campagna educativa itinerante realizzata dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della Rete per i minori, condotta in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza. Obiettivo dell’iniziativa è quello di prevenire episodi di violenza, vessazione, diffamazione, molestie online, attraverso un’opera di responsabilizzazione sull’uso della “parola”. E gli studenti attraverso il diario di bordo e l’hastag #unaparolaeunbacio possono lanciare il loro messaggio positivo contro il cyberbullismo.

Il camion in piazza Cavour

Ad aprire la manifestazione a Como sarà il Questore Giuseppe De Angeli, con lui, in piazza, oltre agli studenti accreditati, il personale della locale Polizia Stradale con auto, kit alcooltest e misuratore di velocità, nonché operatori del Gabinetto della Polizia Scientifica. Ospiti dell’iniziativa anche Livio La Padula atleta del Gruppo Sportivo “Fiamme Oro”, Javier Zanetti e Ivan Ramiro Cordoba.

Secondo una recente indagine di Skuola.net e dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza il 28% dei ragazzi tra i 14 e i 18 anni è vittima di bullismo, mentre circa l’8,5% è preso di mira sul web e sui social. Vicino al 30% il dato sulle vittime di bullismo tra gli 11 e i 13 anni.

Il bullismo “offline” risulta ancora ampiamente più diffuso di quello “online”, ma la sua incidenza mostra preoccupanti segni di crescita. Tra le vittime sistematiche delle prevaricazioni digitali, a volte anche quotidiane, il 59% ha pensato almeno una volta al suicidio nel momento di sofferenza maggiore. Tra i giovani coinvolti, il 52%, confessa di provocarsi del male fisico intenzionalmente. Se poi è l’82% a dire di sentirsi frequentemente triste e depresso, circa il 71% esplode in frequenti crisi di pianto.

La frequenza di crisi di pianto (45% circa) e di tristezza e depressione (70%) è simile sia tra chi è oggetto di violenza e comportamenti offensivi online sia tra chi li subisce nella vita reale. Per quanto riguarda l’autolesionismo, invece, si rilevano numeri superiori tra chi viene preso di mira in rete: si provoca ferite e contusioni circa 1 su 2, contro il 33% delle vittime del bullismo “disconnesso”.