Rassicurazioni e domande ancora senza risposta. Il tema dei centri di aggregazione giovanile comunali continua a tenere banco a Como dopo la chiusura del 30 giugno scorso seguita al mancato rinnovo della convenzione tra l’amministrazione comunale e la cooperativa Lotta Contro l’Emerginazione che, dal 2008, si occupa della gestione de “La Pineta” di Sagnino e dell’Oasi di Rebbio.

L’ultima proroga di sei mesi, voluta dall’amministrazione Landriscina nel gennaio 2018, è scaduta senza che venisse rinnovata, come era avvenuto invece negli anni precedenti. Una riunione per parlare del futuro dei due centri è stata convocata a Palazzo Cernezzi il prossimo 1° agosto alla presenza dell’assessore con delega alle Politiche Giovanili, Amelia Locatelli, dell’assessore Marco Galli, che deteneva la delega fino al rimpasto dei primi di luglio, e i responsabili della cooperativa.

A rivelarlo al Settimanale, che si era occupa della vicenda sul numero 29, è la stessa Locatelli: “Al momento – precisa l’assessore – non posso dire molto perché il passaggio delle deleghe risale a poche settimane fa e non ho ancora avuto modo di studiare nei dettagli la questione. Certamente da parte del Comune c’è la volontà di proseguire un servizio importante per le politiche giovanili della città”.

Non sono però chiari né i tempi previsti per la riattivazione del servizio, né tanto meno le modalità in cui i due centri saranno chiamati ad operare.

“Crediamo – continua Amelia Locatelli – che sia necessario un rinnovamento in questo tipo di attività e, dunque, pur rassicurando sulla riapertura del servizio, vorremmo capire come introdurre elementi di novità che crediamo necessari. Abbiamo chiesto alla cooperativa di presentarci alcune proposte e di questo discuteremo nella riunione in programma”.

Sulla possibilità che i centri possano riaprire già a settembre, in concomitanza con la ripresa delle scuole, nessuno si sbilancia. Così come non è chiaro se verrà realizzato un bando per affidare la gestione.

A Como chiusi i centri di aggregazione giovanile. I parroci: “Speriamo riaprano a settembre”

Stando a quanto riportato dalla cooperativa Lotta contro l’emarginazione, considerato l’ampio spettro di attività offerte, nel corso dell’ultimo anno sono stati circa trecento i giovani tra gli 11 e 25 anni entrati in contatto con gli operatori dei centri giovanili aperti tre volte a settimana (per ogni centro). A questi si aggiungono i laboratori territoriali con le parrocchie, l’organizzazione di eventi culturali, artistici e di promozione di cittadinanza attiva, la sensibilizzazione alla prevenzione dei rischi da consumo di alcol e sostanze.
Una presenza la cui importanza per i quartieri era stata sottolineata anche dai parroci di Rebbio e Sagnino, don Giusto Della Valle e don Emanuele Corti.