E’ scomparso questa mattina all’età di 93 anni mons. Piercarlo Contini primo parroco di Sagnino, comunità dove tutt’ora risiedeva. Lo ha reso noto pochi minuti fa il sito della Diocesi di Como.

Nato a Gemonio l’8 febbraio 1925 mons. Contini era stato ordinato sacerdote nel giugno del 1954. Prima di essere nominato parroco del nuovo quartiere alla periferia di Como era stato per dieci anni vicario a Capiago.

Negli ultimi anni don Piercarlo è stato canonico della Cattedrale. Il suo ministero pastorale si è espresso sopratutto come confessore. Ha saputo accogliere ed ascoltare moltissime persone: per tutti è stato ministro di misericordia.

Sempre vicino ai giovani, è stato fra i primi, in diocesi, a spronare i ragazzi a partecipare alle Giornate Mondiali della Gioventù. La sua ultima partecipazione fu nel 2009 a Sydney: per i giovani è stato un testiomone entusiasta della fede.

A Sagnino in chiesa parrocchiale domani, venerdì 24 agosto, alle ore 20.30, si terrà la recita del S. Rosario mentre il funerale sarà sabato alle ore 10.00. A presiede la celebrazione sarà mons. Dante Lafranconi. La camera ardente è allestita nella cappellina della chiesa parrocchiale.

Di seguito pubblichiamo alcuni stralci della recensione – pubblicata su Il Settimanale Del 17 gennaio 2015 – del libro “Sagnino – parrocchia e quartiere. 50 anni insieme” realizzato proprio da don Piercarlo.

Correva l’anno 1964, l’uomo non aveva ancora messo piede sulla luna e i Beatles erano appena esplosi nell’immaginario mitologico e musicale delle giovani generazioni,  quando in quella stessa chiesetta di Quarcino, in attesa che si ultimassero i lavori per la realizzazione di quello che sarebbe stato poi l’edificio di culto della nuova parrocchia di San Paolo, una popolazione numerosa e festante aveva accolto don Piercarlo Contini, il primo parroco del neonato quartiere di Sagnino. Da quel giorno a suo modo memorabile e per certi versi irripetibile – era il 13 settembre – sono trascorsi cinquant’anni esatti. Sagnino si è ulteriormente attrezzata in termini di strutture e arricchita anche sotto il profilo numerico delle presenze demografiche, ma nulla ha smarrito dell’antico fascino da contrada bucolica incastonata in un contesto avveniristicamente urbanizzato, e forse il merito maggiore dell’operazione va ascritto proprio a quella dinamica e coesa comunità cristiana che si è nel tempo organizzata attorno alla figura e all’opera di don Contini, e a quel modello di “Chiesa in cammino” che ha svolto un ruolo formativo e aggregativo esemplare nella vita del quartiere di nuova composizione e identità. Le tappe di questo sviluppo cinquantennale, come pure il percorso di crescita pastorale e solidale della comunità, senza il quale quello stesso sviluppo si prospetterebbe come un enigma indecifrabile, sono ora documentate nel libro-testimonianza “Sagnino. Parrocchia e quartiere 50 anni insieme” di quello stesso don Piercarlo Contini che di quel piccolo prodigio fu nume tutelare, o almeno uno dei massimi artefici.

Al di là della cronaca, a emergere dall’accurato resoconto di don Contini è la Sagnino in fieri tra tardo Novecento e primo Duemila, strettamente correlata alla sua comunità parrocchiale e ai progressi da questa acquisiti da cinquant’anni a questa parte. Da quando cioè un intervento edilizio e urbanistico in un’area verde diede un impulso propulsivo di eccezionale vigore allo sviluppo di una forma di insediamento di segno nuovo, fondato sulla convivenza di famiglie mai vissute l’una al fianco dell’altra, e che don Contini seppe tramutare in un’unica grande famiglia cristianamente ed evangelicamente organizzata, composta da una pluralità di nuclei familiari dalle origini eterogenee e delle più articolate estrazioni.