Paolo Dall’Oglio, il sacerdote gesuita rapito in Siria nel 2013, sarebbe ancora vivo. Ad affermalo è un articolo pubblicato oggi dal quotidiano inglese Times che riferisce di una trattativa dello Stato islamico per sfuggire all’annientamento in una delle ultime sacche di territorio sotto il suo controllo.  All’interno di questra trattativa vi sarebbero, secondo quanto riportato da fonti curde citate dal gionale,  oltre a Dall’Oglio il giornalista britannico John Cantlie e un’infermiera della Croce Rossa dalla Nuova Zelanda.

L’Isis, secondo il Times, starebbe cercando un accordo con le forze curdo-arabe sostenute dagli Stati Uniti che li circondano, chiedendo un passaggio sicuro in cambio della liberazione degli ostaggi.

Non è la prima volta che sulla sorte del religioso italiano circolano notizie – in un senso o nell’altro – ed è dunque doverosa la massima prudenza.

Pochi mesi fa in un’intervista all’Agenzia Sir (che vi invitiamo a leggere) il fratello di padre Dall’Oglio aveva così commentato: “Se mio fratello fosse vivo sarebbe un miracolo, ma proprio perché in Siria la situazione è del tutto nebulosa spero che, nella fuga verso l’Iraq, i combattenti dell’Isis se lo siano portato dietro”.

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