Nelle ultime settimane le pagine di cronaca, fra Valtellina e Valchiavenna, hanno raccontato di eventi di spaccio e diffusione di sostanze stupefacenti fra i giovanissimi, nei luoghi della vita quotidiana. Proponiamo, sul tema, una riflessione che ci ha inviato don Diego Fognini, presidente della Onlus “La Centralina” e della società cooperativa sociale “Sipuofare” onlus.
“Se appena apriamo le finestre di casa nostra – scrive don Diego – ci rendiamo conto che questo fenomeno anche nelle nostre città, piccoli paesi, è molto vivo, lo troviamo anche in Valle; ragazzini di 11 anni con la canna in bocca, certo perché il pensiero comune è che una canna non fa poi così male, che non crea dipendenza. Io non ne sono così certo o comunque visto che mi sta a cuore il bene delle persone, una piccola preoccupazione mi rimane anche dopo la lezione per addetti ai lavori, che ho ascoltato alcune settimane fa nella sede della Banca Popolare, indetta dal nostro Prefetto, che ringrazio ancora.
Sono parecchi anni che giro per le scuole superiori della nostra provincia a raccontare di questo problema e la mia conclusione è sempre quella, il vero problema siamo ognuno di noi, è la persona con la sua fragilità e una coscienza e conoscenza povera del problema. Allora la prima prevenzione sta nell’educare, nel valorizzare, nell’apprezzare questi ragazzi, sta nell’essere noi degli adulti coerenti e veri maestri di vita. L’educare comporta una coerenza di fondo che purtroppo non sempre si trova in tutte nostre famiglie. Ancora sta nel responsabilizzare i ragazzi a prendersi i propri impegni con coraggio, a non avere paura delle difficoltà che devono affrontare”.
Leggi la lettera di don Diego Fognini sul numero del Settimanale in uscita (disponibile anche nella versione on-line)