Tanta notorietà la famiglia Pianarosa di Casasco, frazione di 500 anime del comune di Centro Valle Intelvi, sul lago di Como, davvero non se l’aspettava. Ma in un’Italia inchiodata a un tasso di fertilità di 1,32 figli per donna, la notizia di Claudia, mamma per l’undicesima volta, è un fatto eccezionale. «Qualcuno mi dice che sono un’extra-terrestre, ma io mi sento una persona normale», così riflette insieme a noi Claudia, mentre è ancora in ospedale con Giuditta, questo il nome dell’ultima arrivata, nata alle 23.37 del 27 febbraio presso l’Ospedale Valduce di Como, accolta dall’amore, immenso, dei suoi genitori, dei suoi 7 fratelli e delle sue 3 sorelle. Claudia Guffanti (38 anni) e Diego Pianarosa (41, di professione programmatore informatico) festeggeranno il diciottesimo anniversario di matrimonio il prossimo mese di settembre.
«I figli sono una benedizione» affermano sorridenti. Nel nostro Paese sferzato dall’inverno demografico, la vostra è una scelta controcorrente. Cosa dire a chi guarda con timore alla maternità? «Direi di non avere paura. Nel dare la vita per i figli si acquista nuova vita. L’amore che dai ti torna sempre indietro, in tempi, forme e modi che magari non ti aspetti». Sostenuti da una fede forte, vera, radicata, Claudia e Diego ci dicono che si sentono «di non aver fatto nulla di trascendentale. Certo, le fatiche ci sono, come ci sono per ognuno di noi, nella gestione della vita di tutti i giorni, nelle relazioni». Ma «siamo felici, contenti della nostra scelta, così come sono contenti i nostri figli. Non ci è mai mancato nulla. Anche nei momenti di difficoltà abbiamo avuto la grazia di sentirci circondati da tanto affetto, sostenuti dall’amore del Signore. Abbiamo sperimentato il dono della Provvidenza e non ci è mai mancato ciò di cui avevamo bisogno». È una questione di gesti quotidiani, di impegno «ma non manco di ritagliarmi momenti per me… Ripeto: non ci sentiamo speciali o diversi… Anzi, conosciamo famiglie che di figli ne hanno anche 14 o più!».
In poche ore la famiglia Pianarosa è diventata un caso nazionale, ora c’è desiderio di normalità. «Sono lieta se la nostra storia possa essere una testimonianza: per raccontare la bellezza dell’essere e del fare famiglia». Poi, però, si torna a casa, come una semplice famiglia con undici figli.