E’ martedì mattina, nel pomeriggio visiterò i detenuti del carcere di massima sicurezza “Ancon 1”. Approfitto di un raro momento di silenzio e mi fermo a pensare…si sta avvicinando la Pasqua e quasi non me ne rendo conto.
Il ritmo frenetico della grande città sta trascinando anche me nel suo vortice…qui tutti i giorni sono uguali, feste e anniversari sono solo eventi scritti su un calendario, non nella vita delle donne e degli uomini che abitano questa terra limegna.

Mi chiedo: “Cos’è la resurrezione di Gesù? Cosa comporta credere che il Padre ha risuscitato il suo unico Figlio, qui, in questa periferia desertica dove la tubercolosi sta tornando con forza, dove atti di corruzione sono all’ordine del giorno (fra i poveri come fra i ricchi), dove si muore ancora per un semplice parto, dove ti sparano per pochi spiccioli o per un cellulare, dove apparentemente la vita sembra stazionata permanentemente sulla cima del Golgota?”.

Alzo gli occhi dalla scrivania e il mio sguardo si incrocia con lo sguardo del Cristo di San Damiano appesa alla parete di fronte; dopo un momento di silenzio solo gli posso dire:

“Avevi ragione”. Ora sappiamo che il nostro Dio, è il Dio della vita e non della morte. Cominciamo a capire la tua passione a favore di una vita più giusta e felice per tutti; cominciamo a comprendere perché preferivi restituire la salute agli infermi che osservare leggi e precetti che uccidevano.

Gesù, avevi ragione. Ora sappiamo che Dio rende giustizia alle vittime innocenti: la vita trionfa sulla morte, il bene sul male, la verità sulla menzogna, l’amore sull’odio. Vogliamo continuare a lottare, come lo hai fatto tu, contro ogni forma di male, di ingiustizia, di menzogna, di abuso; vogliamo continuare a cercare e costruire questo Regno di Dio e di giustizia che tu ci hai fatto conoscere.

Gesù, avevi ragione. Ora sappiamo che Dio si identifica con i “crocifissi” e non con i carnefici. Cominciamo a capire perché passavi le tue giornate con i sofferenti, i poveri, gli affamati, gli esclusi, i disprezzati. Vogliamo essere misericordia con i più deboli e vulnerabili, con i maltrattati e dimenticati dalla società.

Gesù, avevi ragione. Quelle tue parole dure e esigenti: “Chi perderà la propria vita per causa mia e del vangelo, la salverà” (Mc 8,35), sono vere e ci spronano a fidarci di te, a seguirti fino in fondo; perché forse ci toccherà soffrire un poco per te e per il tuo vangelo.

Gesù, avevi ragione. Sei vivo e per sempre. Sei presente fra di noi, cammini con noi per queste strade impolverate ai cui margini si incontrano montagne di immondizia, ci accompagni nel cammino di costruzione di un nuovo Regno. No, non possiamo cedere alla tremenda tentazione di pensare che la vita, questa vita, sia semplicemente una parentesi fra due immensi abissi. Niente di ciò che abbiamo vissuto con amore e per amore, di ciò a cui abbiamo rinunciato per amore a te e al tuo vangelo andrà perduto…tutto verrà trasfigurato…hai ragione tu.

Sei vivo, la tua voce risuona ogni qual volta ascoltiamo il tuo vangelo, la tua vita è nostro alimento ogni qualvolta celebriamo l’Eucaristia. Sei con noi per sempre, sei vivo e ci vuoi vivi.

don Ivan Manzoni, missionario fidei donum in Perù