Nei giorni scorsi ha suscitato grande interesse, a livello internazionale, la restituzione di 5mila ex-voto provenienti dalla collezione di un privato che, prima di morire, quattro anni fa, li donò a due musei: uno lombardo, l’altro piemontese.

Le tavolette, su legno o su tela, erano state acquistate da antiquari o mercatini, ma l’uomo ne era entrato in possesso illegalmente. Fra le opere tornate nelle mani dei legittimi proprietari, ci sono anche 107 tavolette della diocesi di Como.

A spiegarlo è don Andrea Straffi, responsabile dell’Ufficio Arte Sacra.

«L’attività dei Carabinieri –dice – si è svolta nella massima riservatezza. Siamo stati contattati e questo piccolo patrimonio di arte e fede popolare ora ritornerà nei santuari da cui è stato sottratto». «I nostri ex voto –  spiega don Straffi – provengono per la maggior parte dalla Valtellina: 43 da Morbegno, 21 da Mazzo, 12 da Grosotto, 11 da Tovo e 6 da Piantedo. In provincia di Como: 9 dal Santuario del SS. Crocifisso, 3 da Livo e 2 da San Fermo».

Sono antichi?

«Le opere – ci dice ancora don Andrea – si collocano fra XVIII e XIX secolo. Riportano tutte, sul retro, l’indicazione dell’anno in cui il collezionista le ha acquisite, fra il 1950 e 1970: immaginiamo da botteghe e mercatini, mentre si trattava di beni artistici vincolati. In questi giorni stiamo contattando le parrocchie di provenienza e poiché sono assenti da oltre mezzo secolo, nemmeno si sapeva della loro esistenza!».

Attualmente gli ex-voto sono presso l’Ufficio Arte Sacra, che sta procedendo a catalogarli, inventariarli e studiarli: tutti necessitano di pulitura, mentre per alcuni si parla dell’opportunità di un vero e proprio restauro.

«Con le parrocchie ci stiamo confrontando anche su questo aspetto: non solo la restituzione, ma anche la sistemazione». Dal punto di vista pittorico «le opere sono molto semplici – ci conferma don Straffi –, ma il loro valore in termini di umanità e devozione non è misurabile. Tornano al popolo che le ha generate. Ogni tavoletta è una storia di dolore e di grazia: un messaggio fortissimo che passa attraverso segni sobri, essenziali, genuini».