Tredici persone che sabato 20 aprile saranno battezzate nella Cattedrale di Como: Martina, Iacopo e Alessio; Kendrik e Renaldo; Micael, Bernard, Idriss, Isaac ed Happy; Rajiv e Federico Zhou; Sonia. Per loro pregheremo nel giorno di Pasqua e fino alla domenica seguente, ricordandoli tutti col nuovo nome cristiano, nelle Messe che saranno celebrate in diocesi: un segno semplice e concreto della comunione con questi nuovi fratelli e sorelle e col Vescovo, che conferendo i tre sacramenti dell’iniziazione svolge una delle forme più importanti del suo ministero. I loro volti ci suscitano una domanda: «Questi, che sono [che saranno…] vestiti di bianco, chi sono e da dove vengono?».
Sì, ci piacerebbe sapere di più, avere più informazioni sul loro passato, sull’accoglienza incontrata da parte dei preti e della comunità cristiana, sul loro stato d’animo nell’imminenza dell’incontro con Cristo nei suoi sacramenti… Dal Suo punto di vista, la risposta è breve: “Sono quelli che hanno lavato le loro vesti nel mio sangue” (cf Apocalisse 7,13-14); guardati da Gesù, ci vediamo tutti uguali, noi battezzati: fortunati membri di quella «moltitudine immensa» e incalcolabile la cui mondialità chi proviene da altre nazioni, lingue e culture ci rende evidente. Nell’unica famiglia che è la Chiesa – ci ricordava il Vescovo nella veglia dell’anno scorso – il medesimo Spirito ci fortifica e ci trasforma, e il Signore Gesù ci alimenta col suo Corpo e Sangue perché diventiamo un unico corpo; san Paolo ricava da questo paragone col corpo umano (cf 1Cor 12) il forte invito a prendersi cura dei membri più deboli (nella fede): un invito che risuona ancora in tutta la Chiesa e dunque anche nella nostra diocesi, che già da diversi anni dimostra attenzione ed estremo rispetto per i catecumeni e battezzandi adulti, ma che certo potrebbe fare di più e meglio. Pochi o tanti, la loro presenza nelle nostre comunità è sempre un dono di Dio, che ci offre così la possibilità di dedicare cuore, tempo ed energie a coloro che sono realmente poveri. Il sincero augurio pasquale è che questa offerta venga raccolta; che i nostri tredici amici possano avviare nel modo migliore la vita cristiana nelle loro comunità; che i fedeli che a vario titolo li accompagneranno lo facciano con generosità e letizia. Queste sono le intenzioni della Chiesa; lasciandoci istruire da essa, facciamo in modo che siano anche le nostre.