Tornerà a vivere l’antico organo di fine Seicento conservato nel santuario della Madonna della neve di Vercana.

Dopo aver completato da poco la parte burocratica, ottenendo l’approvazione del progetto, l’associazione culturale Schola Cajni potrà finalmente iniziare i lavori di restauro. Il sodalizio presieduto da Rita Pellegrini che ha sede nella frazione Caino si muoverà per conto della parrocchia del Ss. Salvatore di Vercana, proprietaria dell’edificio religioso. Operazione analoga a quella portata avanti alcuni anni orsono con l’organo della chiesa di san Sebastiano di Càino che fu inaugurato nel 2016. In quel caso si trattava di un organo risalente all’Ottocento costruito dall’organaro Giuseppe Alchisio.

«Un progetto di restauro che è stato redatto dall’organologo Maurizio Isabella – informa la presidente di Schola Cajni – e approvato dalla Sovrintendenza alle Belle Arti nello scorso mese di aprile. Nel frattempo avevamo inoltrato alla Fondazione Comasca una richiesta di contributo partecipando ad un bando e recentemente è stata accettata nella misura del 60% dei costi da noi sostenuti per il restauro».

La particolarità dell’organo conservato nel santuario che sorge in mezzo ai vigneti sulla strada che sale da Domaso a Vercana è che porta la firma dell’autore Carlo Prati. Originario di Gera Lario fu attivo non solo sul territorio altolariano ma anche a Trento. Pur non funzionando più da decenni si è conservato nelle varie parti. Oltretutto ha avuto pochi interventi di restauro nella sua storia, l’ultimo dei quali nel 1767 quando fu spostato in seguito ai lavori di ampliamento del santuario stesso. La ditta Colzani di Bulgarograsso si occuperà dell’intervento, forte di un’esperienza più che ventennale in questo settore. «Un organo importante – aggiunge Rita Pellegrini – che quando tornerà a funzionare avrà una risonanza che non si fermerà al territorio dell’Alto Lario ma richiamerà l’attenzione di molti studiosi. Il nostro intento sarà quello di valorizzarlo anche dal punto di vista liturgico e culturale organizzando dei corsi appositi o dei concerti».

Per finanziare l’opera non mancano le idee all’interno dell’associazione Schola Cajni. Sicuramente saranno attuate delle iniziative anche perché entro il prossimo mese di novembre dovrà essere elargita alla Fondazione Comasca una quota pari al 20% dell’importo che è stato assegnato all’associazione. E’ intenzione inoltre presentare il progetto alla popolazione di Vercana e non solo, per spiegare l’intervento che si andrà a compiere e lo si vuole fare anche attraverso un excursus storico e artistico.

Il sogno di Schola Cajni sarebbe quello di inaugurarlo per il 5 agosto 2020, nel giorno della festa liturgica della Madonna della neve.