Quello che registriamo oggi è un davvero brutto episodio capitato ad un giovane migrante la sera dello scorso 23 settembre. M. G., ospite di una delle strutture gestite dalla cooperativa Symploké, è stato colpito da un oggetto contundente mentre, in tarda serata, stava percorrendo in bicicletta la SS. Regina per tornare a casa dopo una giornata di lavoro in un albergo della Tremezzina.

A rendere nota la notizia è stato il presidente di Symploké Stefano Sosio che, attraverso una nota pubblicata sul sito internet della cooperativa, ha voluto «esprimere una grande solidarietà al signor M. G.».

«La sera di lunedì 23, mentre in bicicletta tornava verso casa dopo il consueto turno lavorativo presso un Hotel della Tremezzina – si legge nella nota – è stato colpito alla testa, probabilmente con un bastone o un oggetto simile, dagli occupanti di una macchina che, sopraggiungendo, ha rallentato per poi proseguire la sua corsa. Il colpo gli ha provocato una lacerazione. G., accortosi di perdere molto sangue, ha deciso di tornare sul luogo di lavoro dove il personale dell’Hotel lo ha prontamente soccorso e supportato. Portato al pronto soccorso con diagnosi di trauma cranico, G. è rimasto in ospedale fino a ieri, 26 settembre. All’uscita è stato accompagnato dai carabinieri della locale stazione, dove ha sporto querela per lesioni personali».

Purtroppo, prosegue Stefano Sosio, “non è la prima volta che uno o una dei nostri ospiti subisce minacce, insulti e altri episodi aggressivi, specialmente dopo che una certa politica ha nei fatti sdoganato come legittimi certi comportamenti. Siamo profondamente contrariati dal fatto che una persona come G., possa subire una tale violenza. Ingiustificata e grave, come sarebbe del resto nei confronti di chiunque. Ma tanto più grave perché controbilanciata, nella cronaca quotidiana, da una maniacale ricerca del colpevole migrante”.

Il presidente della cooperativa Symploké, nata su iniziativa della Caritas diocesana, prosegue la sua riflessione auspicando  che, “ora che la vittima è un migrante,  la cronaca dia spazio al racconto di vicende come questa, che contribuiscono ad accreditare l’altra faccia della medaglia. Ecco qui in cosa si concretizza la difesa dei confini che certi propugnano, per mezzo dell’opera di qualche persona facile all’aggressione e altamente irresponsabile. Di fatto, è un reato i cui responsabili restano ignoti”.

“Ringraziamo invece infinitamente il personale e i titolari dell’Hotel, che si sono subito adoperati per soccorrere G. e lo hanno seguito anche nelle successive fasi della vicenda. Questi sono gesti che certamente controbilanciano, se così si può dire, con il loro portato di giustizia e solidarietà, l’esecrabile comportamento degli aggressori. Grazie infine alla nostra educatrice, che ha seguito la vicenda con attenzione e vicinanza e ai compagni di casa, che sono stati disponibili per aiuto e accompagnamenti! Auguriamo a G. che possa ritornare presto al lavoro dopo una pronta ripresa!”, conclude Sosio.