«In questo momento di emergenza che tutti stiamo vivendo ci troviamo nella difficile condizione di dover tenere insieme due esigenze: da una parte il senso di responsabilità nei confronti della collettività e il dovere di rispettare i decreti delle autorità ci spingono a limitare il più possibile gli spostamenti e prendere tutte le precauzioni possibili per proteggere la salute delle persone; dall’altro non possiamo però dimenticare quanti, già prima dell’emergenza, vivevano situazioni di fragilità e rischiano di essere ulteriormente colpiti da questa situazione. Pensiamo ai più poveri, in particolare ai senza tetto, che non possono tener fede all’impegno #stateacasa perché purtroppo non hanno una dimora. Abbiamo cercato di farlo, fin dai primi giorni dell’emergenza, adeguando i nostri servizi, che non si sono mai fermati, e l’attività di volontari e operatori Caritas».
Inizia con questa riflessione il comunicato che la Caritas diocesana di Como e la Fondazione Caritas Solidarietà e Servizio onlus hanno diffuso nel pomeriggio di lunedì16 marzo per comunicare ulteriori misure definite “necessarie” visto il propagarsi della diffusione del Coronavius.
Decisioni – spiegano da Caritas – attuate di concerto con il Comune di Como e grazie a “un dialogo intenso con il sindaco Mario Landriscina e l’assessore Elena Negretti”.
La novità più importante riguarda “la decisione di estendere gli orari di apertura dei dormitori presenti sul territorio del comune di Como per permettere alle persone, anche a fronte della chiusura dei Centri diurni avvenuta nei giorni scorsi, di avere un luogo dove poter stare”.
Le modifiche – entrate in vigore da lunedì 16 marzo – possono essere riassunte come segue:
- Dormitorio comunale di via Napoleona (gestito dalla Fondazione Caritas): apertura dalle 17 (anziché dalle 20) fino alle 11 (anziché alle 8);
- Dormitorio di via Sirtori denominato “Emergenza Freddo” (gestito dalla rete Vicini di Strada): apertura dalle 17 (anziché dalle 20) fino alle 11 (anziché alle 8)
- Dormitorio dei Comboniani di Rebbio (gestito dalla Fondazione Caritas in collaborazione con la parrocchia di Rebbio): apertura dalle 17 (anziché dalle 20) fino alle 11 (anziché alle 8).
- Tensostruttura di via Sirtori (gestita dalla Fondazione Caritas con la collaborazione di Como Accoglie): apertura dalle 17 (anziché dalle 20) fino alle 11 (anziché alle 8).
Questo corrisponde a un’estensione del servizio di sei ore, passando da 12 a 18 ore al giorno.
«Sempre a tutela degli ospiti e della collettività – scrivono dalla Caritas – si è inoltre deciso di ridurre il più possibile il contributo – seppur preziosissimo – offerto dai volontari che, pur nell’emergenza, hanno sempre mostrato la disponibilità di dare una mano. Per farlo la Fondazione Caritas sta provvedendo all’assunzione temporanea di nuovi operatori».
In particolare per i dormitori legati al “Piano Freddo” – via Sirtori e Tensostruttura – si conferma, seppur ridotta, la preziosa collaborazione dei volontari di Como Accoglie e di Vicini di Strada la rete degli enti e delle associazioni perla grave marginalità.
GLI ALTRI SERVIZI
Si comunica inoltre che la distribuzione dei pasti continua a essere fornita tramite sacchetti, così da limitare il più possibile assembramenti e contatti ravvicinati tra persone.
Il servizio Porta Aperta di coordinamento dei servizi cittadini legati alla grave marginalità è attivo ma solo via telefono e per urgenze al numero 031267010 (lo sportello è chiuso al pubblico);
Il Centro di Ascolto Caritas di Como – chiuso al pubblico – è contattabile telefonando ai seguenti numeri 0313370222 – 3714658609 (anche via whatsapp) nei consueti orari: lunedì dalle 15 alle 18; mercoledì e sabato dalle 9 alle 12.
Le misure introdotte resteranno tali fino a nuova comunicazione.
Il comunicato si chiude con il ringraziamento «da parte della Caritas per quanti si stanno impegnando per far fronte a questa situazione certamente difficile».