«Ora è tempo di guardare al futuro». Così scrivono i Vescovi della Lombardia dopo  l’incontro condiviso venerdì 24 aprile in videoconferenza. Al termine della riunione i presuli della regione hanno prodotto un comunicato dal titolo “Non di solo pane vivrà l’uomo…”. Motivo del ritrovarsi dei Vescovi lombardi: offrire un contributo al bene dell’uomo e del Paese in previsione della cosiddetta “fase2”. I presuli esprimono innanzitutto il loro «grazie» a tutti coloro che, in queste settimane, sono stati in prima fila nella cura e nella prevenzione del contagio da coronavirus. Poi la vicinanza a tutte le famiglie, a partire da chi è stato provato dalla malattia e dal lutto, poi la consapevolezza che ora occorre impegnarsi per il rischio povertà. I Vescovi lombardi, infine, si fanno portavoce delle istanze diffuse della gente, a partire dalla richiesta di poter tornare a condividere la vita di fede. In chiusura i presuli ricordano l’appuntamento di venerdì prossimo, 1 maggio, quando da Caravaggio, con la preghiera del Rosario, l’intera Italia sarà affidata alla protezione materna di Maria. Ecco il testo completo dei Vescovi lombardi

In una foto di archivio, un incontro dei Vescovi della Lombardia

I Vescovi della Lombardia si sono ritrovati venerdì 24 aprile, in videoconferenza, per offrire un contributo al bene dell’uomo e del Paese in previsione della cosiddetta “fase 2”, nella quale si prevede l’apertura di diverse attività con nuove regole. Anzitutto vogliono rinnovare il loro grazie ai medici, agli infermieri, al personale sanitario, alle forze dell’ordine e a tutti coloro che, in modo diverso, hanno aiutato e sostenuto tutti in questi mesi. Esprimono una intensa e affettuosa vicinanza alle molte famiglie provate dal dolore per la morte in solitudine dei propri cari. Hanno celebrato e pregato per i loro defunti, così come hanno pregato e pianto la morte di tanti preti, vero cuore pulsante di comunità generose. Ricordano che ai molti lutti, per numerose famiglie si è aggiunto il dramma della povertà. Le Caritas delle diocesi e delle parrocchie continuano ad offrire un aiuto concreto a chi versa in difficoltà per la sopravvenuta grave crisi economica. Ora è tempo di guardare al futuro. Per i mesi che verranno si fa più evidente che occorre offrire un pane necessario per vivere, un pane senza il quale l’uomo e la società tutta va incontro alla morte. Per poter donare all’uomo il pane che fa vivere è necessario che, nel pieno rispetto delle norme sanitarie che devono valere per tutti i cittadini, ci sia una ripresa della vita liturgica. E questo a partire dall’eucarestia e dall’accompagnamento a quel momento così umano e doloroso che è la morte di una persona cara. Il 1° maggio avverrà l’affidamento dell’Italia alla protezione materna di Maria, venerata a Caravaggio, perché sostenga tutti nella fiducia, nella speranza e in un rinnovato amore. A Lei chiediamo il dono di uno sguardo sapiente così che, dopo tanto dolore e sofferenza, si aprano prospettive di speranza e di gioia.

+ Mario E. Delpini – Arcivescovo di Milano

+ Francesco Beschi – Vescovo di Bergamo

+ Marco Busca – Vescovo di Mantova

+ Oscar Cantoni – Vescovo di Como

+ Maurizio Gervasoni – Vescovo di Vigevano

+ Daniele Gianotti – Vescovo di Crema

+ Maurizio Malvestiti – Vescovo di Lodi

+ Antonio Napolioni – Vescovo di Cremona

+ Corrado Sanguineti – Vescovo di Pavia

+ Pierantonio Tremolada – Vescovo di Brescia