Questo pomeriggio al Tempo dei Medici d’Italia a Duno si terrà una celebrazione – presieduta dall’arciprete don Lorenzo Butti –  per ricordare gli 80 anni della consacrazione. Durante la celebrazione saranno letti i nomi di tutti i medici e del personale sanitario morto a causa del Covid-19.
Pubblichiamo il testo del presidente del Centro per lo Studio e la Promozione delle Professioni Mediche di Duno, Pier Maria Morresi, che invita ad una presenza in comunione di preghiera (date le disposizioni che impediscono la partecipazione).
Il Centro per lo Studio e la Promozione delle Professioni Mediche, con sede a Duno in Villa Malcotti, si stava da tempo preparando per un evento commemorativo dell’ottantesimo di consacrazione del Sacrario annesso al Tempio dei Medici d’Italia, che era stato eretto a Duno in Valcuvia, con la volontà e l’impegno di don Carlo Cambiano, per onorare la memoria di tanti medici caduti in guerra e nell’esercizio della professione.
Consacrato il 25 agosto 1938 dal Vescovo di Como mons. Alessandro Macchi, elevato alla dignità di Santuario il successivo 3 settembre, al piccolo Tempio di forma ottagonale si era poi aggiunto il Sacrario, inaugurato il 5 maggio 1940.
Così si espresse don Cambiano nel discorso pronunciato durante la cerimonia:
«[…] Qui si prega per il medico, per questo qui arde una lampada che simbolicamente rappresenta il bisogno di luce di chi deve lenire in lotta con le forze ostili della natura, il dolore umano. Essa implora con la sua continua consunzione l’aiuto di Dio, di colui che solo può superare le forze naturali alle quali Egli stesso ha infuso il possente alito di vita. Ma un’altra lampada arde di fianco a quella che ricorda il vostro diuturno lavoro. Essa arde per ognuno di questi instancabili battaglieri, nemici della morte che sono caduti sul campo stesso della loro lotta senza che neppur sorridesse loro la speranza di una postuma corona di gloria, come di dovrebbe a un qualunque altro eroe».
Sui marmi del Sacrario furono incisi dal 1940 al 2000 i nomi di 680 medici. Dal 2003 l’Ordine dei Medici di Varese si è impegnato anche economicamente a seguire e a curare le iscrizioni, e, stante l’esiguo spazio marmoreo, ha deliberato di ricordare nel Sacrario solo i nominativi dei medici che hanno sacrificato la loro vita in situazioni di rilevante impegno professionale.
Nessuno però avrebbe potuto immaginare quello che è accaduto e che purtroppo stiamo vivendo. Nel ricordare quell’anniversario ci troviamo ora desolatamente a rimpiangere i tanti medici e gli altri operatori della medicina sacrificati in questi mesi dalla malattia che sta travolgendo il mondo. La situazione drammatica del presente ci costringerà, anche in ottemperanza ai dettami delle Autorità governative, ad una cerimonia semplice, a cui non potremo assistere fisicamente, ma che consisterà in una preghiera dedicata ai medici defunti e in una benedizione impartita dall’Arciprete  don Lorenzo Butti,  martedì 5 maggio alle ore 17.00 all’interno del Sacrario.
Sarà rivolto un particolare ricordo, con la lettura dei nomi, ai  medici e a tutto il personale sanitario, caduti per epidemia di Covid-19 e  a loro sarà dedicata la cerimonia ufficiale che avrà luogo ad ottobre 2020, in occasione della festa di S. Luca, il santo protettore dei medici.