La collegiata di Sondrio è stata oggetto, questo pomeriggio, di un atto vandalico compiuto da una persona probabilmente affetta da disturbi psichici. L’uomo, la cui identità non è ancora stata accertata dalle forze dell’ordine, si è introdotto nella chiesa dedicata ai Santi Gervasio e Protasio nel primo pomeriggio e, come scoperto più tardi da don Ferruccio Citterio, ha gettato a terra gli angeli cerofori in legno posti sull’altar maggiore. Quindi, il vandalo – il condizionale è d’obbligo perché l’interno della chiesa non è videosorvegliato e non c’erano fedeli in quel momento – avrebbe probabilmente utilizzato i basamenti degli stessi angeli come ariete per tentare di sfondare il robusto vetro che, sotto l’altare, proteggeva le spoglie mortali del Beato Nicolò Rusca. Inoltre, l’ignoto danneggiatore ha anche rovesciato a terra la statua in resina di Santa Rita da Cascia, che si trova nella prima cappella laterale di destra, dedicata a Sant’Antonio.
«Credo – riferisce l’arciprete, don Christian Bricola – si tratti del dispetto di una persona che molto probabilmente ha dei problemi psichici. Ci dispiace molto per quanto accaduto e per i danni alla statua di Santa Rita, agli angioletti e soprattutto alla teca con le ossa del beato Nicolò Rusca. La Polizia è al lavoro, ma ritengo si tratti di un atto vandalico, non compiuto con l’intenzione di commettere sacrilegi».
«Ho appreso con dispiacere del danneggiamento nella collegiata di Sondrio, ad opera di una persona fragile – ha affermato il vescovo, monsignor Oscar Cantoni -. Non si tratta di un atto contro la fede, anche se è un atto vandalico. Restiamo uniti e preghiamo, chiedendo al Beato Nicolò Rusca la sua vicinanza e la sua protezione».