Contributo sì, contributo no. Resta in forse il sostegno della Regione Lombardia alla ciclabilità comasca. Dopo la levata di scudi della scorsa settimana di numerose realtà ambientaliste della città (con tanto di lettera aperta) alla notizia del rischio di perdere, da parte di Palazzo Cernezzi, 1,35 milioni di euro di contributi per la realizzazione del tratto comasco del percorso Europeo EuroVelo 5 (la pista ciclabile europea che da Londra arriverà a Brindisi) il Comune di Como resta possibilista. «Non diamo per scontato di aver perso il contributo» dichiara al Settimanale l’assessore comasco alla Mobilità e Trasporti Pierangelo Gervasoni.

Pierangelo Gervasoni

«La Regione ci ha chiesto un mese di tempo per integrare la documentazione – spiega l’assessore – e in quella direzione ci stiamo muovendo. Non ci eravamo dimenticati della pratica. Io stesso ho iniziato a interessarmi non appena mi sono insediato (Pierangelo Gervasoni è subentrato a Vincenzo Bella sul finire dello scorso mese di luglio, ndr) ed è dagli inizi di settembre che ci confrontiamo nel merito con dirigenti e sindaco. Il vero problema, però, è che a fronte di un progetto iniziale che prevedeva una spesa di 2,5 milioni di euro, di cui 1,3 messi a disposizione da Regione Lombardia, saliti a 2,8 dopo alcune variazioni approvate dalla Giunta Landriscina, oggi ci troviamo invece ad una spesa lievitata 4,2 milioni».

Per quali ragioni il costo risulta quasi raddoppiato?

«È una domanda che ci siamo posti anche noi. È pur vero che il progetto originario è di 5 anni fa (2015, ndr), e in corso d’opera si è andati incontro all’aumento dei prezzi e provveduto alla modifica di qualche tratto, ma questo non giustifica un incremento così cospicuo. A tale scopo stiamo effettuando delle verifiche che ci permetteranno di prendere delle decisioni con maggiore cognizione di causa. Il tema della ciclabilità è certamente importante per questa Amministrazione, che arrivino o meno i finanziamenti regionali. Lei comprenderà, però, che pur ottenessimo il contributo della Regione, un contro sarebbe investirne, come Comune, 1,2 milioni di euro (per arrivare agli iniziali 2,5, ndr) e un altro 2,9 (per arrivare agli attuali 4,2, ndr)».

Ad ogni modo lei dice che il contributo ancora non è perso. Ci crede davvero?

«Come le dicevo, stiamo predisponendo la documentazione necessaria per poter chiedere alla Regione una proroga nei termini previsti e in quella direzione ci stiamo muovendo. Aggiungo che il finanziamento della Regione è subordinato al termine dei lavori entro fine 2022, tempistica che, fatte salve le verifiche di cui le accennavo, per noi resta fattibile».

Leggete l’intervista completa sul Settimanale di questa settimana.