«Non ci immaginavamo tutto questo, nel bene e nel male che tutto ciò ha comportato. Ancora a metà tra realtà e fantasia, con queste parole desideriamo restituire almeno una parte della vicinanza che abbiamo sentito stretta attorno a Filippo e a noi. È impossibile rispondere a tutti senza dimenticare qualcuno, ma allo stesso tempo è impossibile dimenticare ogni pensiero, ogni parola, ogni gesto che non solo in questi giorni, ma da molto tempo, abbiamo ricevuto e continuiamo a ricevere».

Sono queste le parole con cui inizia la lettera – affidata al sito internet della Canottieri Moltrasio (LEGGILA QUI) – con cui Monica, Guido ed Elisa Mondelli hanno voluto esprimere il loro grazie per l’affetto ricevuto in queste settimane segnate dalla prematura scomparsa del loro figlio e fratello Filippo Mondelli, giovane campione di canottaggio, morto lo scorso 29 aprile. 

«Sentire tanto affetto attorno a noi – scrivono -, come avere tante piccole grandi famiglie pronte a sorreggerci, rende possibile pensare a un domani».

«Filippo in questi mesi non è mai stato lasciato solo – scrivono i genitori e la sorella del Campione, originario di Cernobbio -: dai compagni di barca agli amici d’infanzia, dagli allenatori ai dirigenti, dai colleghi ai superiori, dai medici agli infermieri ai fisioterapisti di Como e Bologna, da chi l’ha conosciuto di sfuggita a chi l’ha compreso nel profondo. Non solo in paese, ma da ogni parte d’Italia. Sono stati sentimenti veri, parole sincere, espressione di quello che lui era, speranze convinte, aiuti concreti. Curiosità e banalità non hanno avuto la minima voce nel silenzio che è risuonato autentico nell’ora più dura».

E ancora: «Filippo si è sempre sudato tutto, forse anche questo momento. Ha smesso di soffrire, ma non possiamo dire che ora sia felice lassù. Lui era felice qui, aveva ancora tante cose da portare a termine, tante da inventare, tante da sudare sì, ancora, ma altrettante di cui essere soddisfatto. Perché lui è sempre stato soddisfatto dei suoi traguardi, che fossero le Olimpiadi o le sue galline».

La lettera di Monica, Guido ed Elisa si conclude con un appello a sostegno di Beat It Indoor Rowing Onlus:

«Proprio pensando al domani di altri ragazzi come Filippo, vogliamo che ogni gesto in suo ricordo sia convogliato in qualcosa di concreto, non in struggenti manifestazioni di rimpianto. C’è bisogno ancora di tanta ricerca per evitare che questa malattia così particolare ci strappi qualcun altro, per questo vi abbiamo chiesto di trasformare ogni lacrima, ogni fiore, ogni annuncio in fondi a sostegno di Beat It Indoor Rowing Onlus. Nel ringraziarvi dunque, uno per uno, sappiamo che Filippo lascerà in ciascuno di voi un segno tanto profondo quanto quelle fatiche e quelle soddisfazioni che sono così ben riassunte in questa foto, una delle sue preferite».

Per donazioni a Beat It Indoor Rowing Onlus IBAN IT89L0873501600049000490934