La Via Francisca del Lucomagno è un’antica via romana-longobarda che, da Costanza, attraversa la Svizzera, entra in Italia in provincia di Varese per poi giungere a Pavia, e collegarsi con la Via Francigena per arrivare fino a Roma.
È lunga 510 km, di cui 135 in Italia.

Grazie ad un contributo di Regione Lombardia e di diversi enti e comuni del territorio, negli ultimi anni, il tratto italiano del percorso è stato valorizzato, messo in sicurezza e dotato di un’apposita segnaletica che indica il percorso.

La Via può essere percorsa tutto l’anno, a piedi o in bicicletta, grazie al fatto che il passo del Lucomagno, con i suoi 1915 metri di altezza, è il più basso dell’area alpina e difficilmente presenta condizioni avverse ai camminatori. Lungo il tragitto è possibile visitare beni Unesco, parchi naturali, beni artistici e storici. Si tratta di un percorso che interessa in modo particolare il territorio delle Valli Varesine, in particolare per quanto riguarda la prima delle otto tappe italiane che partendo da Lavena Ponte Tresa porta fino a Ganna dopo aver attraversato i comuni di Cadegliano, Marchirolo e Cugliate Fabiasco.

LE TAPPE ITALIA
Il percorso in Italia è suddiviso in 8 tappe. Dopo la partenza da Lavena Ponte Tresa a Ganna (tappa 1) il percorso prosegue da Ganna a Varese (tappa 2), da Varese a Castiglione Olona (tappa 3), da Castiglione Olona a Castellanza (tappa 4), da Castellanza a Castelletto di Cuggiono (tappa 5), da Castelletto di Cuggiono a Abbiategrasso (tappa 6), da Abbiategrasso a Bereguardo (tappa 7), prima dell’ultima tappa da Bereguardo a Pavia (tappa 8). Molti i punti di interesse attraversati dal percorso tra cui vi segnaliamo il parco dell’Argentera nel comune di Cadegliano Viconago, il Maglio di Ghirla, uno dei più antichi e meglio conservati della provincia di Varese, la Badia di San Gemolo in Ganna, il Museo della Cultura Rurale Prealpina di Brinzio, il Sacro Monte di Varese, patrimonio dell’Unesco, i giardini estensi e la basilica di San Vittore a Varese, la Collegiata di Castiglione Olona, il Monastero di Torba e quello di Cairate, l’Abbazia di Morimondo, dove i pellegrini potranno anche richiedere ospitalità nella foresteria. Per non parlare dei tanti angoli naturali e scorci, spesso poco conosciuti, che si riescono a scoprire ed apprezzare quando ci si muove a piedi, con lentezza. Un modo di viaggiare sostenibile che permette di scoprire il territorio in modo unico e, soprattutto, permette di scoprire meglio se stessi. Provare per credere.

Per maggiori informazioni
www.laviafrancisca.org