“Presenze di Brera, la classe si vede” è il titolo dell’esposizione, allestita presso il Museo dello Stucco e della Scagliola di Cerano Intelvi e presso la Sala Civica del Comune di Cerano fino al prossimo 22 agosto, promossa e curata da Floriana Spalla e Luciana Daqua. In esposizione disegni, ritratti e opere del gruppo “Brera ‘63”, classe che frequentò il Liceo Artistico di Brera e si diplomò in quell’anno. “Questa esposizione – scrivono i promotori – vuole dimostrare la realtà di una robusta formazione scolastica e dei meriti che ne derivano. La rassegna è rivolta in particolare alle odierne generazioni studentesche, variamente provate in questi anni di pandemia, nel comune intento di sottolineare che la forza di volontà e impegno nella durissima esperienza degli studi basilari, costituisce la solida piattaforma che garantisce l’appagamento delle proprie capacità. Del gruppo “Brera 63” (l’anno della maturità) si formarono architetti, designers, grafici, restauratori, alcuni intrapresero attività commerciali, altri si dedicarono all’insegnamento e ad attività culturali ed artistiche. Tra questi alcuni giunsero a notorietà internazionale. Quasi tutti mantennero viva la capacità pittorica”.

E poi il racconto nostalgico di quegli anni, velato da un’aura di magia…

“Questo Liceo artistico di Brera, primo ed unico in Lombardia, era scaturito negli anni ’50 da accordi tra Accademia, Politecnico, Università del Sacro Cuore e soprintendenza di Milano, che fornirono gli insegnanti necessari alle varie discipline. Sotto un cielo di vetro che copriva la grand area del quarto cortile (quello adiacente la direzione), dislocati a distanza, ognuno dei candidati si cimentava alla copia a matita di un gruppo di solidi in legno e di bottiglie, nonché alla più difficile prova di riprodurre tondi in gesso (calchi delle figure di Santa Maria delle Grazie). Il profilo di Santa Caterina, in particolare, era la garanzia dell’ammissione… Dal secondo anno fu ammessa la copia dal vero della persona vestita, cui gli allievi stessi erano chiamati a fare da modello (i cui disegni sono esposti in questa rassegna) e solo dall’ultimo anno era ammessa la copia dal vero della modella. L’orario liceale, oltre alle consuete lezioni di lettere, storia, storia dell’arte, geografia, scienze, matematica, fisica, chimica, mineralogia, anatomia, prevedeva quattro ore consecutive di figura (un’intera mattinata), in piedi, davanti al cavalletto, nelle quali si realizzavano grandi disegni dal vero, altre quattro ore simili si producevano per “Plastica” che utilizzava la fredda creta giacente nelle vasche esterne dell’aula. Le ore dedicate all’Ornato o Decorazione avvenivano seduti su cassette o con bassi cavalletti. In migliore condizione ambientale si disegnavano le grandi tavole di architettura, che erano la carta vincente per poter accedere alla Facoltà del Politecnico.

Lo scarso riscaldamento a stufa, le difficili condizioni ambientali delle aule ancora settecentesche, canoviane, l’intenso freddo invernale della nebbiosa Milano degli anni della ripresa dal dopoguerra, furono superati grazie all’energia e alla volontà giovanile, e all’entusiasmo di poter essere “inventivi” di un percorso di vita consapevole e autonomo. I 25 allievi, per ognuna delle due sezioni (la nostra era la B) provenivamo da Milano per la maggior parte, altri da Bergamo, Brescia, Codogno, Pavia, Monza, Varese, Voghera, Trento ed erano studenti pendolari dai 13 ai 18 anni.

Ancora raggruppato in questa esposizione, con ritratti e disegni d’epoca, gli allievi della classe B degli anni 1959/1963 presentano le loro esperienze di vita e lavoro”.

Partecipano a questa rassegna, con opere e cataloghi, D. Bianchi, F. Brambilla, B. Bronzini, D. Caneschi, M. Cassader,  G. De Vittori, O. Daqua, F. Fabi, O. Franchini, A. Geleng, O. Lamperti, F. Marabelli, G. Meroni, L. Montecroci, N. Montesissa, G. Pisoni, W. Posern, M. Rossi, F. Spalla, P. Ventrini.

La mostra è stata inaugurata il 24 luglio scorso. Martedì 10 agosto è in programma, alle 19.30, un aperitivo rinforzato nei cortili aperti di via Garibaldi e Piazzetta Giani di Cerano.

Gli orari di accesso al Museo e alla sala Civica sono il mercoledì, sabato, domenica e festivi dalle 15.30 alle 18.