«Sei stato un fratello d’oro, tu che mi hai dato l’esempio di essere sempre forti, adesso vola per le tue amate montagne, insieme ai tuoi cervi e alla tua passione». Giulia affida ai social il suo dolore carico di affetto. È la sorella di Simone Valli, il diciottenne di Teglio che ha perso la vita, nel pomeriggio di domenica 8 agosto, scivolando in un dirupo nella riserva di Val Bondone-Malgina, sul versante valtellinese delle Orobie. «Lo avevano assunto un mese fa. Era felicissimo. In questo momento siamo tutti sconvolti. La sua morte è un dolore impossibile da descrivere». A confidarci la sofferenza della famiglia Valli è monsignor Andrea Caelli, arciprete di Chiavenna e originario proprio di Teglio. Simone è figlio di suo cugino Giacomo. «È un ragazzo d’oro: semplice, silenzioso, un po’ timido, un puro. È cresciuto in parrocchia. Fino a quando gli è stato possibile ha fatto il ministrante. Lo scorso mese di luglio aveva conseguito la maturità all’Istituto Pinchetti di Tirano – racconta ancora don Andrea – e aveva espresso il desiderio di cercare subito un lavoro. Poi il patentino da guardiacaccia e l’assunzione alla riserva naturale… era il lavoro dei suoi sogni». Simone amava l’ambiente e la natura: «una passione ereditata dal nonno», aggiunge monsignor Caelli. L’oasi faunistica Val Bondone-Malgina, al confine con la Val Belviso, si occupa del censimento degli animali, controlla lo stato di salute di diversi tipi di ungulati, in quella zona, in modo particolare, dei camosci. Per alcune specie sono previste attività venatorie, con abbattimenti controllati, sempre sotto stretta vigilanza dei guardiacaccia dell’azienda faunistica. «Simone era amato da tutti, un ragazzo buono e cordiale».

@photocredit: Polisportiva Albosaggia, pagina Facebook

Un giovane molto sportivo, abile nelle discipline di montagna (come la corsa e lo sci alpinismo) che praticava anche a livello di agonismo amatoriale. Così lo ricorda la pagina social della Polisportiva di Albosaggia: «abbiamo percorso tanta strada, con le pelli e di corsa su e giù per le tue amate cime. Ci siamo divertiti durante gli allenamenti, le gare e gli stages, abbiamo fatto tante nuove amicizie e abbiamo conquistato riconoscimenti sportivi ma, soprattutto, siamo cresciuti insieme. Appena conclusi gli studi hai trovato il lavoro dei tuoi sogni; in mezzo alla natura, a tutelare la fauna da te tanto amata». Nulla potrà alleviare il dolore «di mamma Cecilia, papà Giacomo e tua sorella Giulia. E con loro tutti noi, tuoi amici». Un pensiero «per l’atleta che eri, ma soprattutto per il bravo ragazzo che sei sempre stato: sorridente, spensierato, divertente e sincero. Buon viaggio Simone». Quello accaduto domenica 8 agosto è, a tutti gli effetti, un incidente sul lavoro. «Era con noi da poco più di un mese – dice Daniele Travaini, anche lui guardacaccia della riserva naturale Val Bondone-Malgina –. Aveva intrapreso il suo lavoro, il primo, con grande entusiasmo. Domenica era in servizio con un nostro collega, quando all’improvviso è scivolato, sul terreno forse viscido per i forti temporali, ed è caduto in un dirupo, perdendo la vita». La Procura della Repubblica di Sondrio ha aperto un fascicolo per accertare l’esatta dinamica dei fatti. Al momento non è ancora stato possibile stabilire la data dei funerali, in attesa dell’esame autoptico.

@photocredit: Polisportiva Albosaggia, pagina Facebook

«L’intera comunità di Teglio è sotto shock: siamo vicini alla famiglia», dicono dal comune valtellinese. «Ci affidiamo a un disegno più grande di noi – riflette ancora don Andrea –, è un mistero che non comprendiamo, confidiamo nella consolazione dell’amore del Padre». Alla sua preghiera si unisce quella di suo fratello, padre Simone Caelli, missionario Pime nelle Filippine. «Caro Simone… Mentre scrivo questo post – confida padre Caelli – ho le lacrime agli occhi. Ho appena ricevuto la drammatica notizia. La mia preghiera al Signore è solo una domanda: perché? Ti ho conosciuto poco ma quanto basta per sapere che sei un ragazzo davvero speciale. Ora prego il Signore delle Cime che ti accolga in Paradiso, e che consoli il papà Giacomo, la mamma Cecilia, e la sorella Giulia, i nonni Modesto e Giulia, e lo zio Edoardo. Vorrei abbracciarli tutti. Ti ricordo così con questo bel sorriso di quella sera all’oratorio a Teglio. E con il cuore ancora confuso, ringrazio il Signore per averti conosciuto».

@fatherSimoneCaelli, pagina Facebook: a sinistra Simone, al centro papà Giacomo, a destra padre Caelli