Dopo settimane di preparativi per accordare gli strumenti, finalmente lunedì 13 settembre l’“orchestra” della scuola ha iniziato la sua sinfonia. 5807 alunni dell’infanzia, 23931 della primaria, 15521 della secondaria di I grado e 19325 della secondaria di II grado. Questo l’“esercito” di studenti che, in provincia di Como, ha risposto al suono della campanella. Sul fronte insegnanti: 6537 le cattedre di cui, al 13 settembre, ne risultavano vacanti 1500 (in corso di nomina, 500 già assegnate). 67 i dirigenti scolastici presenti, 11 dei quali hanno una reggenza. Rispetto ai dsga (direttori dei servizi generali e amministrativi, l’altra figura apicale dell’istituzione scolastica, insieme ai dirigenti) ad oggi sono ne risultano 39 vacanti (in corso di nomina) su 67.
Lunedì il dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Como, dott. Marco Bussetti, ha inaugurato l’avvio del nuovo anno toccando simbolicamente quattro tappe di un ideale viaggio nella formazione: dai plessi di provincia ai centri per l’istruzione degli adulti sul territorio; dalla scuola carceraria della Casa circondariale del Bassone alle classi del centro che accoglieranno due studenti afghani appena giunti in città; senza dimenticare l’offerta delle scuole paritarie. Una scelta compiuta per ribadire il valore di una scuola inclusiva, aperta a tutti, capace di valorizzare le eccellenze, senza lasciare indietro nessuno, adulti e bambini. Da qui le tappe di saluto presso l’IC Leonardo da Vinci di Fino Mornasco (Co); l’IC Como centro di Como, sede del coordinamento CPIA e della scuola carceraria, e nella cui struttura è ospitata anche la scuola secondaria di I grado Parini; e il Pontificio Collegio Gallio di Como.
«Abbiamo bisogno di voi, del vostro senso di responsabilità e della vostra voglia di fare bene. Quest’anno può ripartire grazie a voi, e a quanto vi dimostrerete rispettosi di voi stessi e degli altri” – ha detto il Provveditore agli studenti del Pontificio Collegio Gallio –. Accanto avete insegnanti, collaboratori e dirigenti che hanno dato il massimo affinché oggi voi poteste essere qui tutti insieme, in sicurezza. Vi auguro un anno ricco di soddisfazioni e ricordate: il voto è un numero e non è mai un giudizio sul vostro essere ‘persone’ ricche di valori e sentimenti. Spegnete i cellulari e guardatevi negli occhi: la scuola è anche questo».
Il dott. Bussetti, originario di Gallarate, già ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca nel Governo Conte, si è ufficialmente insediato alla guida dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Como lo scorso luglio. Un arrivo atteso. Nei giorni scorsi lo abbiamo incontrato per capire come ci si è preparati a Como per l’avvio dell’anno scolastico.
Dott. Bussetti con che piede parte il mondo della scuola di Como? Quali le principali difficoltà e quali, se ci sono, i valori aggiunti?
«L’architrave portante di tutto il sistema, in questo anno e mezzo, è stato rappresentato dal lavoro dei dirigenti scolastici, sia nelle scuole statali che in quelle paritarie. I dirigenti hanno svolto un lavoro egregio per mantenere vivo il senso della scuola in un momento in cui la didattica a distanza prevaleva su quella in presenza. Per far fronte ad una situazione complessa la reazione d’impulso della scuola comasca è stata quello di proteggere la propria istituzione, nel lodevole intento di garantirle continuità e qualità, tendendo però a chiudersi in se stessa. Ai dirigenti sto cercando di trasmettere il senso del nostro essere un’amministrazione unica, dentro un sistema finalizzato al soddisfacimento di alcuni bisogni della comunità educante e delle loro famiglie. Per fare questo occorre partire da principi condivisi, su cui ho percepito piena disponibilità».
Trovate l’intervista completa sul numero in uscita di questa settimana.