«Come una buona madre, Maria ci è vicina e viene in nostro aiuto, soprattutto in questi momenti tragici che l’umanità sta attraversando». Vediamo «che senza l’aiuto di Dio non possiamo fare nulla. Maria esercita la sua maternità nei nostri confronti soffrendo con noi e per noi in questa ora di prova, di fatiche e di guerra». Sono alcune riflessioni del Vescovo di Como, monsignor Oscar Cantoni, nella solennità dell’Annunciazione che, in comunione con papa Francesco e la Chiesa universale, è diventata invito alla preghiera per la pace, con la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria della Russia e dell’Ucraina. Due i momenti presieduti il 25 marzo dal Vescovo Cantoni. Al mattino, a Como, in Cattedrale (dove è stata esposta una copia della statua della Madonna di Fatima) e alla sera a Sondrio, alla Sassella, nel giorno del primo anniversario dell’elevazione dell’omonima chiesa, con alle spalle 500 anni di storia, a santuario diocesano intitolato a Santa Maria, porta della Misericordia. Ecco il momento della preghiera di consacrazione in Cattedrale.

«La Madre di Dio – è ancora la sottolineatura del Vescovo – prega con noi e supplica la Trinità misericordia per il dono della pace. Pace nei cuori di ciascuno, nelle famiglie, nelle comunità cristiane, nelle nostre relazioni interpersonali, nelle Nazioni». Due popoli cristiani, la Russia e l’Ucraina, «sono lacerati dalla guerra… è la triste esperienza del peccato – è la preoccupazione del presule –, che soggioga l’uomo e lo rende impietoso e crudele, violento e senza pietà». Tanti i fedeli che hanno accolto l’invito del Vescovo Cantoni a unirsi nella preghiera di consacrazione.

«Stiamo vivendo un tempo di paura vera, concreta – ci ha detto –. Le immagini quotidiane della guerra ci spaventano e ci fanno dire basta dolore, basta violenza». In queste settimane anche il territorio della diocesi di Como si è aperto all’accoglienza di centinaia di profughi in fuga dal conflitto: mamme con bambini, persone anziane che hanno trovato riparo presso famiglie, case e strutture parrocchiali, grazie a un vasto lavoro di rete e di collaborazione fra comunità cristiane, enti e le amministrazioni locali. Grande anche la generosità, con le decine di migliaia di euro raccolte dalla Caritas diocesana.

Dal Vescovo Oscar, infine, un appello accorato: «Pace per il martoriato popolo ucraino, che affronta con coraggio questa difficile situazione, pagando un prezzo altissimo». E anche «Pace per il popolo russo, per quanti stanno coraggiosamente protestando contro l’invasione della Ucraina, pace in nome delle radici sante che hanno fecondato nei secoli quelle terre, con il contributo del sangue dei martiri e della preghiera di santi monaci».