Quasi 250 sacerdoti provenienti da tutta la diocesi di Como hanno concelebrato, con il Vescovo monsignor Oscar Cantoni, il mattino del giovedì santo, la Messa crismale. Grande emozione in una Cattedrale che è tornata a riempirsi di fedeli, dopo aver vissuto due anni di sofferenza e restrizioni a causa della pandemia. Sempre alta, comunque, l’attenzione, con le mascherine indossate e il rispetto delle indicazioni per il contenimento del coronavirus. Insieme al Vescovo Cantoni era presente l’emerito, monsignor Diego Coletti.

Nella Santa Messa del mattino il presule ha benedetto gli oli Santi. L’olio dei catecumeni che serve per l’unzione dei bambini e degli adulti che celebrano il battesimo. L’olio degli infermi con il quale si ungono gli ammalati. Il sacro Crisma (olio misto a preziose fragranze profumate, alcune provenienti dalla diocesi di Locri, dalla Terra Santa e da alcuni monasteri: quest’anno il Crisma è stato preparato dalle monache del monastero della Visitazione di como) con il quale si ungono i battezzati, i cresimati, i nuovi sacerdoti, i nuovi altari e le nuove chiese.

Tutti i sacerdoti presenti hanno rinnovato pubblicamente le promesse di fedeltà a Cristo e alla Chiesa. Nel corso della liturgia sono stati ricordati i sacerdoti e i diaconi defunti dal giovedì santo 2021 a oggi, mentre il Vescovo ha invitato i 30 sacerdoti per i quali, in questo 2022, ricorrono anniversari importanti – dal decimo di sacerdozio al settantesimo di ordinazione – a convenire al Santuario della Santissima Trinità Misericordia di Maccio il giovedì 21 aprile. Nell’omelia Cantoni ha ripreso, attualizzato e calato nel contesto della diocesi di Como le sollecitazioni espresse da papa Francesco nel discorso tenuto al Simposio “Per una teologia fondamentale del sacerdozio” lo scorso 17 febbraio. Significativo il titolo scelto per l’omelia: “Le quattro vicinanze del presbitero diocesano”: a Dio, al Vescovo, tra i presbiteri e al popolo.

Monsignor Cantoni ha detto la sua vicinanza al clero di cui è pastore e guida in questo tempo complesso e difficile, comprendendone le fatiche e invitando a coglierne le opportunità. Il prete – ha detto – è chiamato a porsi davanti, in mezzo o dietro alla gente, nelle diverse situazioni. Fondamentale la preghiera e la fraternità fra sacerdoti. «Vi sono vicino con cuore di padre – ha concluso – sentiamoci chiamati a riflettere su ciò che maggiormente ci mette in discussione».

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