Fragilità: alleniamoci insieme all’amore. Sarà il sacerdote don Marco Pozza, la sera di giovedì 19 maggio, alle 21.00, nella chiesa di San Paolo apostolo a Como-Sagnino, a offrire idee, spunti di riflessione e approfondimenti su un tema importante per la vita di molte persone e nuclei familiari, feriti e non solo. L’appuntamento di giovedì (in presenza e in streaming sul canale YouTube del “Settimanale della diocesi”), promosso dall’Ufficio Famiglia diocesano, è l’incontro conclusivo del percorso in otto tappe, partito a ottobre 2021, in preparazione al Convegno delle Famiglie di domenica 26 giugno a Morbegno (iscrizioni entro il 30 maggio), momento che si svolgerà in comunione spirituale con il decimo raduno mondiale voluto da papa Francesco. Posticipato di un anno a causa della pandemia, l’incontro delle famiglie, come annunciato dallo stesso pontefice, sarà «multicentrico e diffuso».

A Roma, dal 22 al 26 giugno, «si incontreranno i delegati delle Conferenze episcopali di tutto il mondo e i rappresentanti dei movimenti internazionali impegnati nella pastorale familiare. Mentre ogni diocesi è stata chiamata a organizzare eventi analoghi nel proprio contesto locale». La Chiesa di Como ha scelto di camminare, tappa dopo tappa, affrontando una molteplicità di argomenti, mettendo al centro il senso delle relazioni, la generatività e la bellezza dell’essere famiglia.

Ora, «il 19 maggio, dopo un anno “da remoto”, potremo finalmente ritrovarci “di persona”», sottolineano Anna e Maurizio Pillitteri, coniugi di Sondrio, referenti della “Sottocommissione fragilità” dell’Ufficio famiglia diocesano e coordinatori della proposta di giovedì prossimo. Perché invitare don Marco Pozza? «Perché è una persona diretta, il suo linguaggio è provocatorio, stimolante, sa arrivare al cuore… e, sicuramente, conosce bene cosa siano le fragilità». Don Marco, originario di Thiene (provincia di Vicenza e diocesi di Padova), è noto al grande pubblico per i suoi libri, le trasmissioni televisive su TV2000, Rai, Vatican Media e Discovery Channel, e per il rapporto di amicizia che lo lega a papa Francesco. Con lui ha scritto un libro sul Padre Nostro, frutto della serie di interviste andate in onda su TV2000, e, sempre con papa Francesco, ha recentemente realizzato un documentario sul tema “Vizi e Virtù”, anche questo divenuto una pubblicazione dove al testo si affianca un bellissimo commento iconografico con immagini della Cappella degli Scrovegni di Padova. Ma don Marco, prima di tutto questo, è il cappellano, o, come ama definirsi lui, il parroco, del carcere “Due Palazzi” di Padova, una delle realtà penitenziarie più complesse in Italia. «Essere a contatto con questa forma estrema di fragilità – osservano Anna e Maurizio – ha permesso a don Marco di maturare una grande maturità e attenzione nei confronti di tutti coloro che stanno affrontando una “fatica” nella propria vita, sospendendo ogni giudizio e mettendo al centro la persona e il suo essere figli di Dio». La “famiglia perfetta e patinata” «oggi non esiste più o forse non c’è mai stata – riflettono ancora Anna e Maurizio –. Nelle nostre comunità quotidianamente incontriamo coppie in affanno, separate, conviventi, in nuova unione».