Domenica 9 ottobre 2022, in piazza san Pietro, Giovanni Battista Scalabrini è stato proclamato Santo. Domenica 15 gennaio, in Cattedrale, a Como sono in programma due momenti di ringraziamento per il dono della canonizzazione di Giovanni Battista Scalabrini.

Nativo di Fino Mornasco, sacerdote della diocesi di Como, rettore del Seminario minore, parroco e poi Vescovo di Piacenza, è il fondatore della Congregazione dei Missionari di San Carlo Borromeo, della Congregazione delle Suore Missionarie di San Carlo Borromeo Scalabriniane e ispiratore delle Missionarie Secolari Scalabriniane. È definito padre di tutti i migranti e apostolo del catechismo. La sua canonizzazione è stata annunciata il 21 maggio 2022. Proclamato beato da papa san Giovanni Paolo II nel novembre 1997 (per la guarigione scientificamente inspiegabile di una religiosa scalabriniana), per il riconoscimento della santità non è stato necessario un secondo miracolo, perché – come spiegato dallo stesso papa Francesco – «l’onda di ammirazione e devozione per monsignor Scalabrini è tale, in tutto il mondo, da essere già universalmente riconosciuto quale patrono dei migranti». La data della canonizzazione è stata resa nota al termine del Concistoro del 27 agosto 2022, lo stesso nel corso del quale è stato creato cardinale il Vescovo di Como, Oscar Cantoni.

«Monsignor Giovanni Battista Scalabrini – riflette il parroco di San Bartolomeo don Gianluigi Bollini – fu alla guida della nostra comunità 150 anni fa. Una presenza breve, 5 anni, ma che è stata particolarmente significativa per l’attenzione alle persone e alle nuove realtà che si stavano affacciando con l’industrializzazione. Ancora oggi possiamo godere di alcune sue intuizioni: l’oratorio per i ragazzi, l’asilo per i più piccoli, il desiderio di ampliamento della chiesa di San Bartolomeo che il suo secondo successore, monsignor Stefano Piccinelli, realizzò. La sua passione per la formazione cristiana attraverso la catechesi lo portò a realizzare, mentre era ancora a San Bartolomeo, nel 1875, un catechismo per l’infanzia».

Nel “Libro Sinodale” che il Vescovo Cantoni ha consegnato alla diocesi lo scorso 26 novembre, Scalabrini si affianca ai numerosi santi della Chiesa comense, indicati come figure che accompagnano la diocesi nel suo cammino. Sono tutte persone che la Chiesa ha riconosciuto per la loro «attenzione agli ultimi e ai poveri, agli ammalati e ai migranti», dediti all’annuncio della Parola nel dialogo e nell’ascolto di tutti. Negli ultimi decenni, è stato un vero proprio «fiorire» di questi testimoni: il vescovo Andrea Carlo Ferrari (1987), la beata Chiara Bosatta (1991), il beato Enrico Rebuschini (1997), san Luigi Guanella (2011), la beata Giovannina Franchi (2014), san Giovanni Battista Scalabrini (2022), la beata Armida Barelli (2022), il beato Giuseppe Ambrosoli (2022)… E gli ultimi nostri martiri: il beato Nicolò Rusca (2013), il beato Teresio Olivelli (2018) e la beata suor Maria Laura Mainetti (2021)… In san Giovanni Battista Scalabrini, scrive il cardinale nel “Libro Sinodale”, «vediamo un grande esempio di cristiano e di pastore che si è fatto attento ai segni dei tempi. Lasciandosi interrogare dalla realtà storica e sociale ha così incarnato pienamente il messaggio del Vangelo».

In segno di unità spirituale con la diocesi sorella di Piacenza, il 4 marzo prossimo il vescovo Oscar guiderà un pellegrinaggio proprio a Piacenza, per conoscere i luoghi che videro l’azione pastorale di san Scalabrini. La visita si concluderà con la Santa Messa nella Cattedrale piacentina, dove riposano le spoglie mortali del nuovo santo, che si adoperò anche per i restauri del maestoso Duomo intitolato all’Assunta, a partire dalla splendida cupola affrescata dal Guercino.