Il Cammino di San Colombano, itinerario culturale europeo che attraversa Irlanda, Gran Bretagna, Francia, Germania, Svizzera, Austria, Liechtenstein e Italia, in territorio italiano è una delle più antiche vie di pellegrinaggio che, snodandosi in un percorso di 330 chilometri lungo diciotto tappe, attraversa le diocesi di Como – partendo da Villa di Chiavenna –, Milano, Lodi e Piacenza – Bobbio.

Il tratto italiano del Cammino di San Colombano si sviluppa complessivamente su poco meno di 330 km suddivisi in 18 tappe, di cui le prime 10 coprono il tracciato da Villa di Chiavenna fino a Milano e le successive 8 il percorso da Milano fino a Bobbio, meta del Cammino.

Si tratta di un cammino rivitalizzato grazie alla volontà di riscoprire la figura di San Colombano, rendendola attuale dopo ben quattordici secoli, a partire dalla realtà di San Colombano al Lambro, dove si è acceso l’interesse per una conoscenza più approfondita del Santo e dove la devozione non è mai venuta meno.

Proprio per far scoprire questo cammino, mercoledì 29 marzo alle 20.30, al Cinema Victoria di Chiavenna, è stato organizzato l’incontro Dalla Valchiavenna a Bobbio: il cammino di San Colombano, durante il quale, dopo i saluti del parroco, monsignor Andrea Caelli, saranno il vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni, e il vescovo di Piacenza – Bobbio, monsignor Adriano Cevolotto, a offrire il loro contributo sul tema del cammino.

Il primo parlerà del cammino come esperienza di fede, mentre il secondo, che lo scorso anno ha percorso la tappa di 70 chilometri del cammino da Sopravivo di Calendasco a Bobbio, illustrerà la figura di San Colombano, ispiratore del cammino, sotto il titolo di peregrino pro Christo. Al termine, sarà il dottor Mauro Steffenini, presidente dell’Associazione Amici di San Colombano per l’Europa, a presentare la Guida del cammino edita da Terre di Mezzo.

«Da una fitta rete di legami che si è venuta a creare tra le varie realtà civili e religiose ispirate a Colombano – riferisce proprio il dottor Steffenini – sono scaturite idee e progetti in tanti settori, ma è grazie soprattutto alle associazioni degli Amici di San Colombano attive nei luoghi di antica memoria colombaniana che si deve l’idea di riproporre all’europeo di oggi quel cammino che, tra il sesto e il settimo secolo, il monaco irlandese percorse a piedi o su imbarcazioni dalla sua terra natìa, l’Irlanda, fino a Bobbio».

Il lavoro di ricerca per giungere al cammino proposto è partito dalle poche località identificate da Giona di Bobbio nella Vita Sancti Columbani per arrivare a individuare altre località frutto di ricerche e studi compiuti in epoche successive o dedotte da documenti, suffragate dalla tradizione o da credenze popolari.

Accanto al tracciato verosimilmente seguito da Colombano si è ritenuto di ricalcare, in alcuni tratti, sentieri già individuati successivamente sulle antiche vie romane, si pensi ad alcune tappe del Sentiero del Viandante oppure della recente Via dei monaci.

Colombano, riconosciuto unanimemente come uno dei più noti pellegrini, lo è stato sia nei fatti, avendo percorso in gran parte a piedi oltre 5.000 km, sia nella sua disposizione d’animo, nel suo atteggiamento interiore, incarnando la vocazione al pellegrinaggio come definitivo abbandono della propria terra e della propria gente, sempre in cammino verso la patria vera che non è di questo mondo.

«L’invito a chi intraprende questa avventura – conclude Steffenini – è dunque quello di riscoprire, attraverso la variegata bellezza della natura in tante sue forme quella “casa comune” che Colombano concepì tale fin dai suoi albori e di ripercorrerla con quello stesso spirito nel ricordo riconoscente di un uomo che ha fatto la storia e che dà l’opportunità di rendere protagonisti anche noi del