«Custodiamo gelosamente la gioia del cuore per l’incontro con il Signore che personalmente intrattiene con ciascuno di noi. Solo la gioia ci rende testimoni credibili ed efficaci diffusori di novità evangelica. Solo la gioia ci fa sperimentare la consolazione e la pace, nella certezza di essere figli amati e custoditi con ogni premura dall’amore del Padre, servitori poveri e pacifici del Dio crocifisso, che fonda la libertà delle persone». Questo un passaggio della riflessione del Vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni, nell’omelia della solenne Veglia pasquale.

«Diamo il benvenuto nella nostra famiglia cristiana a questi nostri amici che ricevono i sacramenti della iniziazione cristiana – ha aggiunto ancora il cardinale di Como -. Il Battesimo, dono pasquale che ci rende figli del Padre e fratelli tra di noi, la Cresima, attraverso cui, mediante lo Spirito santo, saranno in grado di annunciare Gesù e infine l’Eucaristia, che li renderà parte del corpo di Cristo e che è farmaco di immortalità». Alba-Agata di Como-Breccia e Karim-Timoteo di Montano (Co) hanno ricevuto tutti e tre i sacramenti. Inoltre Francesco Letizia, nel carcere del “Bassone” di Como completerà, la sua preparazione per il Battesimo nelle settimane del tempo pasquale; mentre Manuel e Francesco, anche loro come Karim residenti a Montano Lucino, nella Veglia in Duomo, sono stati cresimati e hanno ricevuto la Prima Comunione. Per il testo completo dell’omelia del Vescovo Oscar clicca qui.

Nel mattino di Pasqua il Vescovo Cantoni, nell’omelia del pontificale, ha sottolineato che «La fede in Cristo risorto induce anche noi ad essere testimoni e annunciatori della sua risurrezione, promuovendo i germi di risurrezione che scopriamo attorno a noi, destinati a crescere, nonostante il male che, come ogni giorno constatiamo, continuamente si oppone al bene e che vorrebbe prevalere nel mondo di oggi. Dio realizza i suoi piani di bene, sempre a vantaggio degli uomini, anche se incontra ostacoli e resistenze».

«Essere discepoli alla scuola del Crocifisso Signore risorto – ha aggiunto il porporato – non ci esonera dalle difficoltà della vita, non ci mette al sicuro, al di fuori della crudezza del vivere. Il Signore risorto ci garantisce tuttavia la vittoria del bene sul male, della giustizia sulle tante discriminazioni, della verità sulla menzogna nella misura in cui siamo disposti a promuovere questa dinamica di vita nuova, quindi se siamo aperti alla speranza». Per il testo completo dell’0melia del cardinale Cantoni clicca qui.