Il giorno dopo i risultati delle amministrative in provincia di Sondrio, sul territorio si tracciano alcuni bilanci. A partire dall’affluenza, in calo di 4 punti percentuali rispetto alla tornata di cinque anni fa. Alle urne erano chiamati 7 comuni, fra loro anche il capoluogo Sondrio dove si prospettava un ballottaggio che, invece, non ci sarà. A sorpresa, però, il secondo appello è arrivato per il più piccolo dei municipi: Bema, 116 abitanti, due candidati e 99 elettori al voto (ovvero il 71% degli aventi diritto). Una scheda nulla e 49 preferenze a testa per l’uscente Marco Sutti e la sua concorrente Giovanna Passamonti. E così si va al ballottaggio, di solito previsto per i comuni sopra i 15mila abitanti, oppure, come nel caso di Bema, quando si verifichi la parità assoluta. Tutto rimandato, dunque, di 15 giorni.

A Sondrio, al contrario, l’uscente Marco Scaramellini, sostenuto da una coalizione di centro-destra, con il 57,86% delle preferenze è risultato eletto al primo turno. Fra il sindaco confermato e il suo diretto contendente, Simone Del Curto, appoggiato da liste di area del centro-sinistra che ha raccolto il 39,22% dei voti, un lodevole fair play, che ha caratterizzato tutta la campagna elettorale: da entrambi l’assicurazione che si proseguirà con questo stile costruttivo e di rispetto, nell’interesse della città. Scaramellini a Palazzo Pretorio potrà contare su 20 seggi; 11 quelli assegnati alla coalizione di Del Curto.

Sondrio: Marco Scaramellini la sera del 15 maggio, prima del dato ufficiale, viene acclamato sindaco – FOTO SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO

Graziano Murada ad Albosaggia, Renata Petrella a Chiesa Valmalenco e Rosalba Acquistapace a Gerola Alta erano i sindaci uscenti, riconfermati grazie al raggiungimento del quorum del 40% dei votanti, poiché erano candidati unici. Nuovi sindaci, infine, a Cosio Valtellino, con Giorgio De Giobbi, e a Teglio, con Ivan Filippini.

Erano 32mila gli elettori della provincia di Como chiamati al voto per scegliere sindaci e consiglieri di 11 comuni. L’affluenza, poco più del 55%, si è mantenuta in linea con le precedenti amministrative. Nel caso di Dosso del Liro, paese dell’Alto Lago, c’è stato addirittura un aumento, con l’80% dei votanti. Qui, e in altri tre comuni, c’era un solo candidato sindaco, che ha avuto la certezza di essere eletto senza dover attendere l’esito dello spoglio, visto che, nei casi di un unico nome in lizza, è necessario un solo requisito: superare il quorum del 40% degli aventi diritto. Alle 15.00 di ieri, dunque, risultavano già eletti Egidio Baraglia a Dosso del Liro, Guido Spelzini a Montemezzo, Mario Pozzi a Centro Valle Intelvi e Piera Antonella Mazza a Carlazzo. Questi i nomi dei sindaci eletti in provincia di Como: a Brunate, Simone Rizzi con poco meno del 66%; a Bulgarograsso, Fabio Chindamo con il 51,26%; a Cernobbio (quattro liste), confermato sindaco l’uscente Matteo Monti con oltre il 48% dei voti; a Laglio (anche in questo caso si erano presentati quattro candidati), Giancarlo Premoli con il 42,38%; a Lurago d’Erba, Davide Colombo con quasi il 70%; a Mozzate, Clemente Ciccozzi con il 45,89%; a San Siro, Nicola Mappa con poco meno del 61%. I primi cittadini eletti sono tutti espressione di liste civiche: i programmi dei sindaci sono accomunati dall’attenzione alle fragilità idrogeologiche e alla promozione dei territori.