Una folla commossa si è stretta questo pomeriggio alla famiglia Rossetti nella chiesa parrocchiale di Cristo Re in Tavernola, alla periferia nord di Como, per dare l’estremo saluto alla sedicenne Chiara Rossetti, la giovane scout tragicamente scomparsa durante il campo estivo dei reparti del Gruppo Como Terzo, travolta nella sua tenda da un albero abbattuto in seguito ai gravi episodi di maltempo la mattina del 25 luglio scorso a Corteno Golgi (BS).

Alla celebrazione erano presenti i famigliari di Chiara, la comunità parrocchiale di Tavernola, in cui era ben inserita,  moltissimi scout del gruppo Agesci Como III, con sede a Prestino, guidati dall’assistente spirituale mons. Angelo Riva. Erano presenti il sindaco di Como, Alessandro Rapinese, e il sindaco di Corteno Golgi, Ilario Sabbadini.

Nell’omelia il parroco don Roberto Bartesaghi ha parlato di Chiara definendola una ragazza “generosa, tanto, troppo!”, “perché voleva bene a tutti, sempre, subito”. Don Roberto ha ricordato di averla conosciuta “ministrante” con un “viso grande e sorridente” e “la saluto responsabile del gruppo con il viso sempre più sorridente”. Qui è possibile ascoltare l’audio dell’omelia di don Bartesaghi.

“Chiara era l’immagine della vita della gioia – ha proseguito – era un segno visibile che Dio c’è e ci vuole bene”.

Al termine della celebrazione hanno preso la parola diversi ragazzi e ragazze scout e gli amici dell’oratorio di Tavernola. Per tutti loro il ricordo di una giovane che sapeva sempre stare accanto a tutti.

Il Vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni, ha inviato un messaggio, letto all’inizio della celebrazione dal vicario generale, mons. Ivan Salvadori. 

Cari fratelli e sorelle,

mi viene spontaneo ricordare un Salmo che ben si addice alla situazione dolorosa e drammatica che ci coinvolge tutti per la morte della nostra sorella Chiara: “le nostre lacrime nell’otre tuo raccogli”.

Abbiamo versato tante lacrime, in questi giorni di dolore, a cominciare dai ragazzi scouts che hanno assistito da vicino alla tragica fine di Chiara a Corteno Golgi.

Sono lacrime di viva commozione e non di disperazione. Noi crediamo, infatti, che esse non sono vane perché il Signore non le disprezza, anzi le raccoglie tutte insieme, come un tesoro prezioso.

Innanzitutto, perché anche il Signore Gesù, che ci accompagna sempre con amore e tenerezza in ogni situazione della vita, per questo evento doloroso, piange con noi.

Solo Lui sa trasfigurare le nostre lacrime raccogliendole nel suo otre, perché nulla vada perduto. Esse diventano così un prezioso capitale di grazia, un materiale destinato a fruttificare nel Regno di Dio.

Questa celebrazione eucaristica è un evento trasformante, dove le lacrime si impreziosiscono, acquistano un nuovo significato, così da diventare motivo di gioia e di consolazione.

Gioia perché il Signore risorto accoglie nelle sue braccia la nostra piccola sorella Chiara.

Gioia perché essa, proprio per l’efficacia del Mistero pasquale, entra nella comunione dei Santi.

Gioia perché sperimenta la pienezza della vita che mai più si consuma.

Consolazione perché Chiara vede realizzarsi le promesse di Dio a cui ella, nella sua giovinezza, ha aderito attraverso il cammino di fede che la comunità cristiana le ha proposto in questi anni.

Pensiamo quindi a Chiara nel Paradiso di Dio, accolta dagli Angeli e dai Santi, da oggi impegnata a riversare su noi tutti, ancora pellegrini sulla terra, sui suoi genitori e familiari, in particolare, sul gruppo dei suoi amici e amiche Scouts, su questa sua Comunità parrocchiale di Tavernola, le consolazioni di Dio, di cui abbiamo tanto bisogno per vivere e sperare.

Vi sono spiritualmente vicino e vi benedico:

Oscar card. Cantoni, vescovo di Como

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