Martedì 2 aprile, a Como, si è svolto il Convegno diocesano dei chierichetti e ministranti. Un momento di incontro che mancava da 20 anni e che ha visto la partecipazione di oltre 600 ragazzi, provenienti da tutti i territori della diocesi di Como. Una trentina i gruppi presenti, in rappresentanza di parrocchie, comunità pastorali e vicariati. Si sono uniti spiritualmente anche i gruppi di Livigno e Trepalle, bloccati dal maltempo di queste ore.
I ragazzi, accompagnati da sacerdoti, educatori e genitori, sono arrivati a Como fin dal mattino e sono stati ospitati in quattro diversi oratori della città: Sant’Agata, Sant’Agostino, Sant’Eusebio e Sant’Orsola. Qui, dopo l’accoglienza, hanno condiviso un tempo di animazione e gioco (curati dagli educatori delle parrocchie di Lomazzo, Olgiate Comasco e Como-Sant’Agata), hanno ascoltato alcune testimonianze significative e, dopo il pranzo, hanno raggiunto la Cattedrale.
Qui, ad accoglierli, è stato il Vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni, salutato da un lunghissimo e caloroso applauso. Prima della celebrazione della Messa, il cardinale ha voluto scattare una foto con ciascuno dei gruppi presenti.
Nell’omelia, il Vescovo ha espresso il proprio ringraziamento ai ragazzi presenti e a tutti coloro che li hanno accompagnati e quotidianamente li seguono, in famiglia e in parrocchia. A questo link potete ascoltare la riflessione condivisa dal Vescovo Cantoni:
Nel saluto finale, il cardinale ha lasciato ai ragazzi un piccolo opuscolo, con una frase – “Io sono originale, la domenica vado a Messa” – e un impegno: «da oggi e fino a Pentecoste – è stata la richiesta del Vescovo – alle ore 20.58 fermatevi un attimo per recitare il “Regina Coeli” e la preghiera riportata su questo foglietto. Anche se lontani, sarete tutti vicini, perché in tante case della diocesi, voi, che avete partecipato a questo incontro, con le vostre famiglie reciterete la stessa preghiera».
L’incontro è stato possibile grazie all’impegno corale di diverse realtà diocesane: l’Ufficio liturgico, la Pastorale giovanile-vocazionale, il Seminario, le parrocchie e comunità pastorali che si sono impegnate nell’accoglienza e nell’animazione, i giovani sacerdoti che hanno collaborato affinché tutto si svolgesse nel migliore dei modi.