Ieri, in piazza San Pietro, in Vaticano, al termine dell’udienza generale del mercoledì, papa Francesco ha ricevuto un omaggio particolare: una cassa di munizioni russe, utilizzata negli attacchi in Ucraina, trasformata in una fioriera. A portare questo dono il gruppo “Frontiere di Pace”, nato nella parrocchia di Santa Maria Assunta di Maccio di Villa Guardia (Como), che, dallo scoppio della guerra, ha realizzato ben 33 missioni umanitarie in Ucraina, in rete con le parrocchie delle zone martoriate da bombardamenti e occupazioni. A consegnare il dono sono stati il parroco, don Gigi Zuffellato, e uno dei volontari del gruppo. Si chiama Giambattista Mosa, lo abbiamo intervistato e la sua voce tradisce ancora una grandissima emozione.

A papa Francesco hanno anche regalato un libro, con le storie delle persone incontrate, il braccialetto e la maglietta di “Frontiere di Pace”. Sempre a Giambattista abbiamo chiesto di raccontarci come è nata l’idea di prendere e trasformare queste casse che contenevano munizioni.

foto @Vatican Media/Agensir

L’iniziativa del dono al Papa, però, non è un fatto isolato. In Italia sono arrivate 10 casse. Giambattista ci dice a cosa serviranno…

Maria doveva venire in vacanza in Italia, la scorsa estate… non è stato possibile, ma la sua memoria è vivissima. Frontiere di Pace sarà di nuovo in Ucraina a febbraio, grazie a una rete importantissima di aiuti che parte dalla parrocchia e si allarga al territorio. Mentre a fine dicembre partirà un container di aiuti diretto in Libano, per le popolazioni colpite dalla guerra in Medio Oriente. Perché la generosità non ha limiti né confini.

@Foto di Frontiere di Pace