La colletta lanciata in Diocesi di Como a sostegno della comunità cattolica di Gaza, attraverso il Patriarcato Latino di Gerusalemme, ha superato i 65 mila euro. Di questi, più della metà (34 mila euro) sono già stati inviati nel mese di agosto tramite la Caritas diocesana di Como, che sta coordinando la raccolta, e altrettanti saranno destinati nelle prossime settimane. Un risultato importante, reso possibile dal contributo di parrocchie, gruppi e privati cittadini che non hanno fatto mancare la loro vicinanza a una comunità piccola ma preziosa. «Desidero ringraziare di cuore tutti coloro che hanno accolto la richiesta di sostenere economicamente la parrocchia di Gaza: è un piccolo gioiello di accoglienza e di pace, nella sua povertà e in un contesto difficilissimo. Possiamo considerarla un modello per tutte le parrocchie», ha commentato il vescovo, cardinale Oscar Cantoni.

Le somme raccolte sosterranno le emergenze individuate da padre Gabriel Romanelli, parroco della comunità cattolica della Sacra Famiglia di Gaza City. Queste le necessità particolarmente urgenti segnalate direttamente dal sacerdote: circa 100 pacchi di pannolini per bambini (tra cui 18 minori con bisogni speciali affidati alle cure delle Suore Missionarie della Carità) e 100 pacchi per anziani (attualmente 27 ospiti); più una fornitura di carburante, circa 300 litri, necessari a far funzionare i generatori della parrocchia, che garantiscono acqua, illuminazione, refrigerazione medica e un minimo di climatizzazione per i più fragili. Il prezzo, in questo momento, supera i 38 euro al litro.

Come riportano le cronache, la situazione, nelle ultime ore, si è ulteriormente aggravata e sono stati rinnovati gli ordini di sgombero. Padre Gabriel, attraverso le piattaforme social con le quali aggiorna quotidianamente sulla situazione, ieri ha confermato quanto già espresso nella dichiarazione congiunta del Patriarca latino di Gerusalemme e del Patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme: «Siamo ancora qui – ha ribadito padre Gabriel – ad aiutare i vicini, che sono tanti, i rifugiati, che sono tanti, soprattutto i bambini, gli anziani, i malati, e ci sono bombardamenti ovunque».

Drammatico il numero delle vittime e dei feriti. Sempre padre Gabriel, ieri sera, ha raccontato che «il Santo Padre, Papa Leone XIV, ha potuto comunicare con noi. Ci ha chiesto come stavamo e com’era la situazione. Ci ha inviato la sua benedizione e ha pregato per noi e per la pace. L’ho ringraziato per la sua vicinanza, perché è sempre attento alla nostra missione e l’ho ringraziato per tutto ciò che fa per la pace. Continuiamo a pregare molto per la pace in tutto il mondo, per il Papa e per tutti coloro che soffrono. Pregate. Pregate. Pregate. Dio ascolta sempre».