Dal 2014 al 2015 il numero dei cattolici battezzati nel mondo è passato da 1.272 milioni a 1.285 milioni, che rappresentano il 17,7% della popolazione totale. Il dato è contenuto nell’“Annuarium Statisticum Ecclesiae 2015”, curato dall’Ufficio centrale di statistica della Chiesa e in distribuzione in questi giorni nelle librerie.
Dall’Annuario emerge un quadro composito. Tra le dinamiche già consolidate, si conferma dunque l’andamento positivo del numero dei cattolici nel mondo, soprattutto nel continente africano, il cui peso relativo continua ad aumentare nel tempo. Per quanto riguarda l’evoluzione dei vari operatori pastorali, in particolare nel periodo 2010-2015, si osserva una significativa crescita del numero di vescovi, dei diaconi permanenti, dei missionari laici e dei catechisti a fronte di una evidente contrazione dei religiosi professi non sacerdoti e delle religiose professe.
Tra i chierici, in particolare, mentre continua a migliorare il numero complessivo di vescovi rispetto a quello dei cattolici, l’evoluzione dei sacerdoti sembrerebbe subire nel 2015 una battuta di arresto, con un calo attribuibile sostanzialmente a due aree geografiche: Europa e Nord America.
All’interno della compagine sacerdotale, poi, le statistiche denunciano il persistere di andamenti divergenti tra sacerdoti religiosi e diocesani: alla rilevata flessione dei primi corrisponde infatti una moderata espansione degli altri.
Infine, il dato che merita particolare attenzione è quello relativo all’andamento delle vocazioni sacerdotali. Il numero dei seminaristi, infatti, dopo aver toccato un massimo nel 2011, subisce una graduale contrazione. Unica eccezione rimane l’Africa che non sembra per il momento toccata dalla crisi delle vocazioni e si conferma l’area geografica con le maggiori potenzialità.
I DATI
Cattolici battezzati – L’incremento annuale è stato dell’1%, mentre se si confronta il dato del 2015 con quello del 2010 la crescita globale risulta del 7,4%. La dinamica è però diversa da continente a continente.
In Africa, infatti, l’incremento è stato del 19,4%, a fronte di una situazione di sostanziale stabilità in Europa, che l’Annuario mette in connessione con la crisi demografica.
In America e in Asia la crescita è stata importante (+6,7% e +9,1%) ma in linea con l’andamento demografico.
Cresce anche il peso del continente africano all’interno del totale dei cattolici, passando dal 15,5% al 17,3%, mentre l’incidenza dell’Europa scende dal 23,8 del 2010 al 22,2 del 2015.
Da rilevare il fatto che quasi il 49% dei cattolici, in pratica la metà dell’insieme, vive in America.
Stabile la quota dell’Asia (intorno all’11% del totale) e dell’Oceania (0,8%).
Sempre nel 2015, il Brasile risulta essere il Paese con la maggiore consistenza di cattolici (172,2 milioni), seguito da Messico (110,9 milioni), Filippine (83,6 milioni), Usa (72,3) Italia (58), Francia (48,3), Colombia (45,3), Spagna (43,3), Repubblica democratica del Congo (43,2) e Argentina (40,8).