Il Centro per migranti in transito di via Regina Teodolinda a Como si prepara ad aprire le porte, nelle prossime settimane, agli scout Agesci dei clan Como 1, Como 3 e Como 45. L’ok definitivo della Prefettura è arrivato nelle ultime ore: domenica il primo gruppo di scout potrà entrare nel centro per svolgere alcune attività ludiche con gli ospiti.

Si tratta di un passo importante per una realtà che, a causa dei regolamenti interni, ha fin dall’origine un controllo molto restrittivo degli accessi. Ad oggi, infatti, ad eccezione degli operatori dei soggetti coinvolti nella gestione (Croce Rossa, Ats e Caritas, tramite la cooperativa Symploké) e al coinvolgimento di alcune organizzazioni non governative come Medici Senza Frontiere, Intersos, Save the Children e UNHCR è consentito l’accesso solo ai volontari che si occupano della distribuzione dei pasti.

Attualmente il campo ospita 202 persone (dato del 15 maggio) di cui 84 minori stranieri non accompagnati. A questi si aggiungono 8 nuclei famigliari con bambini e altri maggiorenni.

“Abbiamo ricevuto una richiesta chiara di entrare nel campo per incontrare i ragazzi, e fare animazione per e con loro, da parte di una persona che lavora a stretto contatto con i migranti del campo – dice Marta Perlini, capo scout del Como 3 che si occupa del progetto insieme ad altri capi scout -. La richiesta è arrivata a gennaio, ed ora abbiamo ultimato la stesura del progetto. Ci è voluto del tempo: ci siamo confrontati fra noi capi, abbiamo coinvolto i ragazzi e ne hanno discusso a lungo anche loro. Una volta deciso che la proposta ci interessava abbiamo poi chiesto una mano ad alcuni volontari di Medici Senza Frontiere, che già avevano accesso al campo, per avere informazioni di prima mano sulle quali strutturare una proposta migliore”.

Una volta dentro, continua Marta,  “potremo vedere la situazione del campo con i nostri occhi, e capire se e come continuare. Con la possibilità di aprirsi anche ad altre realtà”.

Per il momento sono previsti quattro pomeriggi, dalle 14:30 alle 17:30, a partire domenica 21 maggio, proseguendo poi con domenica 28 maggio e, a seguire, il 4 e 18 giugno.

Positivo il parere di Roberto Ciriminnà, operatore della Cooperativa Symploké e referente per la Caritas diocesana: “Credo che il coinvolgimento di volontari, soprattutto giovani, nell’organizzazione di attività ludiche per i minori sia molto importante per evitare che restino nell’inattività. Gli scout si occuperanno di una parte ludica, con attività dentro e fuori dal campo, che è altrettanto importante rispetto all’accompagnamento legale di cui ci occupiamo”.

“Durante la prima riunione – conclude Luca Longa, uno dei ragazzi che si è occupato di organizzare il progetto – sono usciti molti dubbi, sia da parte di chi conosceva la realtà del campo che da parte di chi non era così ben informato. I primi si chiedevano cosa avrebbe potuto significare la collaborazione con una realtà così tanto discussa, i secondi non erano sicuri di che situazione avrebbero trovato. Se alla fine abbiamo deciso di intervenire, lo abbiamo fatto per le persone che sono dentro, e nessun altro”.

ALTRI VOLONTARI

Quello proposto dagli scout di Como non è l’unico progetto di “apertura” al volontariato del campo per migranti in transito di via Regina Teodolinda. Grazie ad un contributo della Fondazione Provinciale della Comunità Comasca, l’associazione di promozione sociale Lachesi ha infatti elaborato il progetto “Linguaggi comuni – viaggio alla ricerca di un’integrazione possibile” che punta a coinvolgere i minori accolti in attività di socializzazione.

Si tratta in particolare di cinque attività che verranno portate avanti dagli operatori con il coinvolgimento di mediatori culturali: arte-terapia, fotografia, musica, sport e uno spazio di confronto-aperto. “Quest’ultima attività – continua Gaffuri – vuole offrire ai minori un’occasione di confronto e dialogo con la partecipazione di mediatori e psicologi in cui dare la possibilità di confrontarsi tra pari e con operatori e volontari”.

“Fatti i necessari passaggi con la Prefettura – conclude la referente – pensiamo di avviare le prime attività già nel mese di giugno per poi andare a regime a settembre e concludersi il percorso nella primavera 2018 con uno spettacolo finale e una mostra aperta alla città. Per farlo abbiamo però bisogno della generosità dei comaschi a cui chiediamo aiuto”.

E’ possibile donare entro il 22 maggio direttamente sul sito della Fondazione (CLICCA QUI), selezionando il Progetto di Associazione Lachesi.