La città di Como si è fermata questo pomeriggio, per stringersi attorno ai piccoli Siff, Sophia, Saphira e Soraya, i bambini che lo scorso 20 ottobre hanno perso la vita a causa dell’incendio della loro abitazione, a Como. Un rogo scatenato dal loro papà, anch’egli deceduto.
La città di Como, sotto choc per questa tragedia, ha fatto sentire il proprio affetto alla mamma delle vittime, sopravvissuta perché ricoverata presso l’ospedale Sant’Anna. Il rito di commiato, secondo la liturgia della Chiesa cristiana evangelica pentecostale – a cui la mamma con i suoi figli appartengono – è stato officiato nella Basilica del Santissimo Crocifisso, concessa dal Vescovo Oscar dopo la richiesta dei pastori evangelici, Gianni Giandomenico e Pietro Lamanna.
Tanta, tantissima la gente che si è fermata al cospetto delle quattro bare bianche, poste ai piedi del presbiterio, affidate allo sguardo del Crocifisso. Nella folla anche compagni di scuola dei bambini, che hanno portato biglietti e disegni, accompagnati dalle insegnanti, che hanno promesso, leggendo un brano del “Piccolo Principe”: “Ogni anno organizzeremo un evento per non dimenticarvi mai”.
“Oggi è il tempo del silenzio – ha detto monsignor Carlo Calori, vicario foraneo della città di Como, intervenuto a nome della Chiesa diocesana –. Ci siamo fatti tante domande, ora è il momento della preghiera, per stare accanto alla mamma, per aiutarla a restituire senso alla propria vita. Questi bimbi hanno richiamato le nostre coscienze, ci sollecitano a prenderci cura dei nostri fratelli. Camminiamo insieme nella fede, nella speranza, nella carità. Affidiamo Siff, Sophia, Soraya, Saphiria a Gesù, in compagnia degli angeli, verso la gioia dell’incontro con il Padre. Questi giorni di smarrimento si ripropongono in questa basilica, luogo di ritrovo per la nostra città nei momenti di turbamento e in quelli di gioia. Ci auguriamo che non restino brandelli di emozioni, ma senso di fraternità”.
“Grazie per il vostro amore – ha sussurrato la mamma – è ciò che da forza al mio cuore”.