«Serve un cuore grande per accogliere questo tipo di fragilità. Senza cuore i problemi non si affrontano e non si risolvono. Non si risolvono a tavolino e neanche con le ordinanze. Ma rimboccandosi le maniche e mettendosi in gioco di persona, con un’attenzione delicata a coloro che hanno bisogno».

E’ questa la dichiarazione del vescovo Oscar Cantoni, rilasciata ieri e riportata dalla stampa locale, in merito ai fatti degli ultimi giorni con le polemiche seguite all’0rdinanza firmata dal sindaco di Como, Mario Landriscina.

«La scelta di emanare un’ordinanza è una questione di tipo politico. Come cristiani dobbiamo continuare a lavorare, a impegnarci, nel dono di noi stessi, manifestando vicinanza ai poveri e ai più poveri fra i poveri, per coloro che alla mancanza di risorse materiali aggiungono fragilità e marginalità personali che chiedono di essere capite e accolte».

Proprio in questi giorni il vescovo Oscar Cantoni è ritornato in più occasione sul tema delle povertà e della vicinanza agli ultimi.

«Credo che la questione debba essere riportata in un solco di correttezza – ha aggiunto mons. Cantoni -. I problemi si possono risolvere cercando di capire insieme cosa si può fare e non con le polemiche. Lo stile deve essere quello del dialogo. La carità non avrà mai fine, dice San Paolo, e la comunità cristiana, da parte sua, continuerà a impegnarsi per non far mancare aiuto e vicinanza a nessuno, in particolare a coloro che più di altri mostrano di essere effettivamente in situazione di bisogno».

Insieme al direttore della Caritas Roberto Bernasconi, ha fatto anche visita ai locali del servizio Emergenza Freddo in via Sirtori, presso il Centro pastorale card. Ferrari, e ai nuovi tendono allestiti nel cortile per dare un riparo ai migranti in transito. 

Prima della visita il Vescovo Oscar aveva celebrato la Santa Messa di Natale con gli operatori e i volontari della Caritas nella chiesa di Sant’Orsola in Como ai quali ha rivolto parole molto significative. «Per voi non ci sono attestati, medaglie, titoli, benemerenze, riconoscimenti pubblici. E dovete anche rifuggire la tentazione di sentirvi bravi, preziosi, indispensabili… A voi è chiesto di essere attenti, responsabili, compassionevoli e misericordiosi. Questo lo stile del vostro operare, che è anche la vocazione di ogni credente e dell’intera comunità cristiana». L’icona di riferimento «sia Maria – ha aggiunto monsignor Cantoni -, disponibile a compiere la volontà di Dio. Il suo “sì” non le ha reso la vita facile, anzi, estremamente complessa… La vicinanza di Dio, però, è stata il suo aiuto… così come Dio non fa mancare a voi il suo aiuto, affinché possiate essere vicini ai sofferenti con amicizia e fraternità, facendoli sentire persone amate e preziose. Dio si manifesta nei sofferenti, sono il cuore della comunità. Una comunità cristiana che, senza interessi, sa essere responsabile dei poveri, è segno vivo dell’amore del Signore».

«Ricordo che da alcune settimane – ha concluso Cantoni – la Caritas ha attivato i servizi di emergenza freddo ordinari e anche straordinari, impegnandosi personalmente nella ricerca di spazi supplementari. Non possiamo però dimenticare che ci sono persone estremamente fragili, anche nel loro equilibrio psicologico, personale, e che pur sapendo di avere spazi caldi e accoglienti a disposizione non entrano».

In questi giorni il Vescovo sarà ancora vicino alle realtà di marginalità domenica 24 dicembre, alle ore 10.00, con la Santa Messa presso il Carcere del Bassone, mentre lunedì 25 dicembre, alle ore 12.30, sarà presente al pranzo di Natale presso l’Opera don Guanella di Como.