Dal deserto, al Tabor, a Gerusalemme. Un percorso decisamente in salita quello che Gesù compie, con i suoi discepoli, per celebrare la sua Pasqua e che fa compiere anche a noi, accompagnati, per alcune domeniche, dall’evangelista Giovanni. Spesso, in salita si fa fatica a star dietro a chi scandisce il passo, specialmente se questi compie delle scelte di percorso che lasciano perplessi … Deve essere stato così anche per i dodici che, nel bel mezzo del Tempio di Gerusalemme, assistono ad una scena piuttosto imbarazzante: il Maestro che, acceso di zelo, scaccia i venditori di animali e i cambiavalute ed ammonisce tutti con severità: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!» (Gv 2, 16b).

Un gesto drammatico, quello della purificazione del Tempio, più efficace di qualunque predica solenne per riportare l’attenzione di un popolo, che onora Dio solo con le labbra, mentre il suo cuore è lontano da Lui (cfr. Is 29, 13 e Mt 15, 8), ad offrire, finalmente, «un’oblazione secondo giustizia» (Ml 3, 3). Ciò risulta possibile perché la vittima sacrificale non viene più dai capi di bestiame degli uomini, ma da Dio stesso: è Gesù, il suo Figlio amato. È lui il segno che i Giudei cercano con insistenza: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere» (Gv 2, 19b). Gesù afferma che il Vero Santuario, in cui si incontra Dio, non è più il Tempio di Gerusalemme, ma la sua stessa persona. Non ha più valore, così, il luogo fisico, ma il corpo risuscitato di Cristo, visto sia in prospettiva sacramentale (l’Eucarestia), che ecclesiale (la Chiesa come corpo mistico). La sobrietà propria del tempo quaresimale ci porti ad una seria riflessione sulla sincerità del nostro rapporto con il Signore: «È giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori» (Gv 4, 23). Vogliamo augurarci fin d’ora di vivere davvero da figli, in Spirito e Verità, e non da gente abitudinaria o formale, le prossime feste pasquali.

don MICHELE PAROLINI