La Biblioteca Comunale di Como sarà dedicata a Paolo Borsellino. Lo ha deliberato, nel pomeriggio di giovedì 5 luglio, la giunta comunale, recependo una proposta, presentata lo scorso 12 marzo, del Centro Studi Sociali contro le mafie – Progetto San Francesco.

«“Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo”. Questa citazione di Paolo Borsellino – il commento di Claudio Ramaccini, consigliere nazionale con delega alla comunicazione del Centro studi sociali contro le mafie –  Progetto San Francesco – racchiude in sintesi il senso della nostra richiesta all’Amministrazione comunale, che ringraziamo per la sensibilità dimostrata nell’averla accolta.  Caparbietà, serietà e passione per il suo lavoro hanno fatto di Borsellino una persona speciale ed un esempio capace di trasmettere valori positivi alle generazioni future e l’intitolazione di un luogo simbolo come la biblioteca civica non potrà che contribuire all’ulteriore valorizzazione dello straordinario profilo umano del magistrato Borsellino, ai più ancora sconosciuto».

Paolo Borsellino «ha combattuto la mafia con la determinazione di chi sa che la mafia non è un male ineluttabile, ma un fenomeno criminale che può essere sconfitto», queste le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione del 25º anniversario della strage di via D’Amelio. «Sapeva bene – ha proseguito il capo dello Stato – che per raggiungere questo obiettivo non è sufficiente la repressione penale ma è indispensabile diffondere, particolarmente tra i giovani, la cultura della legalità. Appunto per questo era impegnato molto anche nel dialogo con i giovani, convinto che la testimonianza di valori positivi, promuove una società sana e virtuosa in grado di emarginare la criminalità”.

Il via libera della giunta comunale è arrivato al termine di un percorso che ha suscitato dibattito in città. «Il territorio lariano non è esente da diffuse infiltrazioni mafiose – continua Ramaccini – che, del resto, sono state ampiamente e ripetutamente certificate dalle inchieste condotte, in particolare, dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano e da magistrati in prima linea come Ilda Boccassini e Alessandra Dolci. A chi obietta cos’abbia a che fare Paolo Borsellino con Como ricordiamo quindi anche questa non residuale “circostanza di contesto”. Con questa proposta abbiamo inoltre voluto contribuire alla valorizzazione dello straordinario profilo umano del magistrato Borsellino, ai più ancora sconosciuto. Le caratteristiche della caparbietà, dell’allegria e della passione per il suo lavoro fanno di Borsellino una persona speciale, un esempio capace di trasmettere valori positivi per le generazioni future».

Il tavolo di confronto apertosi nelle scorse settimane tra alcune delle associazioni del territorio attive e sensibili al tema della criminalità organizzata, alla presenza del vicesindaco Alessandra Locatelli, ha contestualmente deciso l’istituzione di un tavolo permanente sulla legalità.

L’iter per l’intitolazione della Biblioteca Comunale al magistrato prevede ora il passaggio della delibera in Prefettura, una volta approvata le associazioni e il Comune presenteranno l’iniziativa e la contemporanea istituzione del tavolo.

«Ritengo che i fenomeni mafiosi siano da combattere e contrastare in ogni modo – le parole del vicesindaco – Le nostre città non possono e non devono esser minate da eventuali possibili infiltrazioni. Dobbiamo essere in grado di prevenire questi fenomeni distruttivi per la buona condotta delle nostre istituzioni, senza dimenticare che è necessario essere sempre forti e compatti per evitare fenomeni pericolosi che rischiano di diffondersi e degenerare».