Oggi, come ogni 18 luglio da oltre tre decenni, la Valtellina si ferma per ricordare le 53 vittime dell’alluvione del 1987 e della successiva frana del 28 luglio. Una tragedia che non ha solo colpito intere famiglie e comunità, ma ha cambiato – per sempre – la morfologia del territorio.

Lo scorso anno, per il trentesimo anniversario della tragedia, la Valtellina ha ricevuto la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Oltre un migliaio i presenti ad Aquilone, una delle frazioni del comune di Valdisotto (Sondrio), letteralmente cancellata dalla frana della Val Pola del 28 luglio. Tutti noi ricordiamo il  sostare fermo del presidente, in silenzio, di fronte al monumento che ricorda i caduti.

Una S. Messa di suffragio verrà celebrata in località Aquilone il prossimo 28 luglio (anniversario della frana) alle 20.15.

A questo link trovate le immagini e il racconto di quella giornata.

Trent’anni dopo ancora tanta commozione. L’omaggio di Mattarella alle vittime dell’alluvione

“Quanto accaduto – aveva detto in quell’occasione il vescovo Oscar Cantoni – “on ha solo trasformato il nostro territorio nella sua conformazione morfologica. Ha generato in ciascuno di noi dolore e lutti, ma insieme ha permesso un vivo coinvolgimento. Non siamo rimasti passivi di fronte alla drammatica situazione, ma piuttosto ci ha dato l’occasione per trasformare la tragedia, in una nuova opportunità, frutto di una vicendevole responsabilità, che è il modo più degno, insieme alla preghiera di suffragio, per onorare la memoria delle numerose vittime. Abbiamo imparato a testimoniare la solidarietà verso gli altri ma anche a sentirci responsabili verso la natura, di cui non siamo padroni ma solo dei custodi”.

“Nella tragedia – ha concluso – è emersa l’anima credente di un popolo dalle antiche radici cristiane, che sa affrontare le fatiche e le prove della vita, accettando che Dio possa trasformare il male in occasione di rinnovata, intensa, fraternità”.