Mercoledì 15 agosto, in Cattedrale, a Como, il Vescovo, monsignor Oscar Cantoni ha presieduto il solenne pontificale dell’Assunta. Qui di seguito pubblichiamo l’omelia del Vescovo Oscar che, giovedì 16 agosto, partirà per la sua prima visita pastorale alla missione diocesana in Perù, presso i “fidei donum” di Carabayllo: don Savio Castelli, don Ivan Manzoni, don Roberto Seregni.
Oggi con tutta la Chiesa contempliamo la gioia di Maria, coronata di gloria, nella pienezza della comunione con la Trinità, a cui sono associati tutti i santi e i beati del Paradiso, membri del popolo di Dio. Lì è la nostra comune destinazione finale, perché tutti siamo chiamati a partecipare, come Maria, alla vita intima di Dio e a godere la felicità senza fine.
Maria, nella gloria del Paradiso, è dunque la capofila di tutto il popolo di Dio, sia di quanti vivono già la pienezza della vita, sia di quanti sono ancora pellegrini sulla terra, «tra le desolazioni del mondo e le consolazioni di Dio», dentro il travaglio della storia di oggi.
La festività dell’Assunta ci stimola ad andare al di là del presente, a non accontentarci delle mezze misure, a superare le nostre pigrizie interiori, le paure che ci rallentano il passo, a riconoscere come illusorie le promesse di felicità che vorrebbero farci deviare dalla meta, mentre siamo costantemente chiamati a proiettarci in avanti, verso la piena comunione con Dio, con Maria e i santi, là dove si sperimenta la perfezione dell’amore.
Il brano dell’Apocalisse, che abbiamo ascoltato nella prima lettura, ci conferma che Dio è sempre vincitore, a dispetto di ogni strategia con cui il maligno tenta di opporsi per bloccare il progresso dell’amore lungo il corso della storia umana. È la lotta perenne del male contro il bene.
L’immagine della donna incinta, che grida per le doglie del parto e del drago che tenta di divorare il bambino, appena nato, sono il segno della prepotenza del male, che di epoca in epoca, cerca le forme più svariate per ostacolare il piano di Dio e vincerlo, ma alla fine il demonio risulta sempre perdente, a causa della potenza dell’amore, che è la vera forza con cui Dio vince.
È in virtù di Cristo risorto, vincitore della morte, che abbiamo la certezza di essere chiamati anche noi, come Maria, alla pienezza della vita, quando, attraversata la nostra morte, l’ultimo nemico, superati finalmente tutti gli ostacoli che continuamente si interpongono e che ostacolano il nostro cammino nel compiere il bene, anche noi sperimenteremo ciò che oggi crediamo per fede, ossia la vittoria del bene sul male, della verità sulla menzogna, delle opere di carità sull’egoismo oggi imperante.
Il magnificat di Maria è anche, nello stesso tempo, il cantico comune a tutti cristiani, che esultano per il progetto d’amore che Dio ha preparato per quelli che lo amano e che credono nelle sue promesse.
A concelebrare, accanto al Vescovo Oscar, abuna Wissam, sacerdote di Terra Santa, che ha potuto affrontare e completare il suo percorso di studi e di formazione presbiterale grazie al sostegno del “Gruppo Turistico Rebbiese”. Al termine della Santa Messa, poi, un gruppo di pellegrini in partenza per la Terra Santa (dove percorreranno a piedi i luoghi di Gesù) ha salutato il Vescovo Oscar e si sono affidati alla sua benedizione.