Via Indipendenza, centro storico di Como. Alle pareti dell’ufficio dell’architetto Bruno Somaini sono appesi schizzi, modelli, disegni che raccontano di un’intera vita passata a progettare.

Vi entriamo in una calda giornata d’estate e subito proviamo un sospiro di sollievo per il fresco che solo le antiche pareti di pietra sanno regalare. Sulla scrivania dell’architetto vediamo progetti, tavole, quando la nostra attenzione è catturata da alcune fotografie: in una vediamo mons. Bruno Ateba Edo, il vescovo di Maroua-Mokolo, la Diocesi nella provincia dell’Estremo Nord del Camerun dove, per oltre vent’anni, hanno prestato il loro servizio pastorale i nostri missionari fidei donum.

Il Vescovo sta rispondendo alle domande di alcuni giornalisti al termine della cerimonia di posa della prima pietra della nuova cattedrale di Maroua, il cui progetto è stato disegnato proprio nello studio in cui ora ci troviamo.
«Mai avrei immaginato di trovarmi a progettare una cattedrale, per lo più in uno stato lontano migliaia di chilometri da Como», ci racconta Bruno Somaini invitandoci a sedere.

Scropri la sua storia sul Settimanale in uscita giovedì 18 luglio.

L’architetto Somaini si è recato tre volte in Camerun in questi anni per monitorare la situazione a partire dalla delicata fase del tracciamento. «Nel 2017 ho trascorso una settimana a Maroua per eseguire i tracciati, una delle fasi più delicate: la superficie totale sarà di 1500 mq di aula e 340 mq di presbiterio. Vi sarà inoltre spazio per la sacrestia e una cappella per le messe feriali».
Da allora la costruzione ha preso forma fino al completamento della copertura così da rendere possibile l’inizio delle celebrazioni anche se, come ci conferma lo stesso vescovo Bruno Ateba Edo, succeduto al vescovo Stevens nel 2014, manca ancora molto: «Siamo al 65 per cento».