Un cuneo tra la montagna e il lago, a stringere in un virtuale abbraccio nel rione di Castello ad Abbadia Lariana, la chiesa di S. Bartolomeo.

Un edifico del XIII secolo, bene della diocesi di Como, alienato dalla stessa nel 2013. Posta lungo il Sentiero del Viandante che metteva in comunicazione Lecco con Mandello, porta tra le sue mura “una storia che dura più di mille anni”. Non ha avuto dubbi Alessandro Longoni, a divenire proprietario della struttura e firmare l’atto di compra-vendita con l’Istituzione ecclesiastica ponendo sui bigliettini da visita questa frase. I motivi che hanno spinto l’abbadiense a rilevare la chiesa ora sconsacrata sono da lui cosi riassunti: «Mi è subito piaciuta la zona. Non mi ritengo un mecenate, ma una persona disposta a mostrare ai passanti questa chiesa, a chiunque voglia entrare e conoscerne la storia, il suo passato e il presente».

Passo dopo passo, Longoni ha rimesso e ancora sta rimettendo in ordine quei tasselli che il tempo, l’usura, le incursioni di incivili, hanno negli anni compromesso il sacro edificio. Nel pieno rispetto delle origini strutturali e architettoniche di San Bartolomeo le mani restauratrici della nuova proprietà hanno tenuto in rispettosa e doverosa considerazione tutti quei vincoli dettati dalle Sovraintendenze preposte al controllo di questo tipo di delicati interventi conservativi. “L’edificio sopralzato alla fine del Seicento e munito di un bel portale modanato, ricalca nella parte anteriore dell’aula l’andamento romanico”, leggiamo dal libro “Il lago di Lecco e le valli”, edito dalla Provincia lecchese a rimarcare i tratti architettonici del manufatto. Sorto nelle adiacenze di un castello, abitazione dei Benedettini prima e dei Serviti in seguito, è anche stato testimone poco distante di una vasta area cimiteriale romana legata alla presenza di religiosi in loco. E di questo passato e di altro ad ogni visitatore della chiesa viene fornita la storia e le risposte alle domande dettate dal desiderio di conoscere, sapere.

Momenti questi che trovano la punta, l’apice ogni anno il 24 agosto, giorno del calendario dedicato a San Bartolomeo a cui la chiesa è intitolata. Alessandro Longoni, fiero di questa singolare acquisizione, invita per questa data del prossimo mese a visitare questo monumento che ad ogni angolo racconta un pezzo di storia legato alla cristianità dell’epoca vissuta nel contesto locale. Un ambiente che per Abbadia Lariana, in questo rione di Castello vide nel Settecento abitare, in una torre sorta nelle vicinanze di S. Bartolomeo, le famiglie degli Abbiati e degli Azzoni. Il racconto dentro il racconto che potremo conoscere e approfondire il prossimo 24 agosto, grazie a chi mecenate non si definisce, ma nel cuore e nello spirito lo è a pieno titolo.