«La situazione sociale e politica che stiamo vivendo richiede una riflessione che porta anche a una assunzione di impegno e di responsabilità nell’offrire un contributo alla costruzione del bene comune nella nostra Città e nel nostro territorio, con lo sguardo aperto al Paese e all’Europa, tenendo presente che siamo parte integrante di un complesso sistema mondiale». Inizia con questa osservazione il documento “Cultura, società, politica: uno sguardo nuovo sulla Città” diffuso da Azione cattolica della diocesi di Como, Acli Como e Compagnia delle Opere di Como, dopo le sollecitazioni giunte dal Vescovo, monsignor Oscar Cantoni, in occasione del messaggio alla Città per la solennità del patrono sant’Abbondio. «Riprendiamo la parola – sottolineano i presidenti che firmano il documento, ricordando i precedenti interventi del mondo laicale comasco su temi sociali e politici – con la premessa che tutelare e promuovere una identità territoriale esige una sempre più approfondita conoscenza delle cause e degli effetti di fenomeni sociali, culturali e mediatici che, sviluppatisi a livello nazionale e internazionale, entrano in contatto con le scelte di vita di ogni giorno».
Essere cittadini significa essere «uomini e donne capaci di coltivare e di rendere credibili nel loro insieme le dimensioni sociali, culturali e spirituali. In questo “essere cittadini” non può venir meno o reso opinabile il valore della coerenza», proseguono Ac (con Paolo Bustaffa), Acli (con Emanuele Cantaluppi) e CdO (con Marco Mazzone) e indicano tre passi da percorrere.
Il primo «è da compiere nel terreno della cultura soprattutto per ritrovare un linguaggio che incoraggi il confronto, inteso come elaborazione costruttiva del conflitto, e spenga lo scontro che punta a fare dell’altro un nemico da abbattere piuttosto che un interlocutore con il quale confrontarsi nella lealtà. In questo contesto si pone anche il rapporto tra democrazia e digitale che richiama la formazione di una coscienza che sappia coniugare la libertà con la responsabilità».
Il secondo: «riguarda la povertà e l’immigrazione. Si tratta di valutare con onestà intellettuale lo sguardo che politica, società e media hanno avuto e hanno su situazioni e condizioni umane di disagio e sofferenza le cui cause sono note. Rimane forte la denuncia di carenze e omissioni nella gestione di questi fenomeni che hanno messo e mettono a rischio la dignità e i diritti umani di persone e di popoli. Appare evidente che la povertà materiale, oltre che essere il frutto di inequità sociali ed economiche, è il frutto di una povertà culturale che genera e alimenta indifferenza e diffidenza. Per quanto riguarda l’immigrazione è condivisibile ma non è sufficiente la critica alle latitanze politiche europee sia comunitarie che di singoli Paesi membri: l’Europa deve ritrovare una presenza unitaria efficace per incidere nelle sedi internazionali e mondiali affinché si fermino i conflitti e si dia via libera alla giustizia e alla pace. Si tratta di un compito irrinunciabile e urgente che chiede al nostro Paese di essere in prima linea nella costruzione di una rinnovata e autorevole Unione europea».
Il terzo «riguarda il tema dell’ambiente che amplia la questione ecologica a questione antropologica e questione sociale. Questa apertura di sguardo coinvolge le giovani generazioni, particolarmente sensibili alla “casa comune” che è la Terra e che muovono un monito alle generazioni adulte, ai politici e ai governanti ritenuti responsabili di un furto di futuro. Si rende dunque urgente una politica che, anche sul territorio, sappia tutelare e promuovere un patrimonio che oggi è messo in pericolo da logiche economiche e politiche di corto respiro nonché da irresponsabili comportamenti individuali e collettivi».
Per le associazioni è stimolante il messaggio del Vescovo Cantoni quando sottolinea che «i laici, mentre annunciano il Vangelo, possono venire incontro con immediatezza alle reali necessità delle persone, mettersi in ascolto delle ricchezze e delle tensioni del mondo del lavoro, della scuola, della salute, dei problemi di accoglienza dei più deboli, degli anziani, dei profughi, delle difficoltà dei genitori nell’educare i loro figli, ecc.”». La nota si conclude con «l’invito a prendere parte al percorso di analisi, discernimento e proposta che abbiamo aperto. Sono passi, ritmati dai verbi vedere, confrontarsi e agire che declineremo con i temi e problemi di oggi con la consapevolezza che… camminando s’apre cammino». Info: lab.benecomune@gmail.com.