Il popolo delle Acli si è stretto attorno a papa Francesco in un indimenticabile abbraccio lo scorso 1° giugno, nella ricorrenza degli 80 anni dell’associazione. L’incontro si è tenuto nell’Aula Paolo VI. A partecipare sono stati 6000 aclisti provenienti da tutta Italia, compresa Como. Come dono al Papa, i ragazzi della scuola professionale Acli ENAIP, hanno realizzato un leggio in cedro del Libano, a simboleggiare la fratellanza tra i popoli. Inoltre, l’associazione ha donato al Santo Padre la statua di San Giuseppe Lavoratore, che fu benedetta da Papa Pio XII in occasione del primo decennale delle Acli (1955). Dopo l’udienza, in piazza San Pietro una grande bandiera europea è stata stesa dagli aclisti, a simboleggiare il loro desiderio di una Europa in pace.
“Il Papa ci aveva chiesto: Le Acli siano voce di una cultura della pace, uno spazio in cui affermare che la guerra non è mai “inevitabile”, mentre la pace è sempre possibile. Per questo abbiamo voluto renderci visibili!”, dichiara Marina Consonno, presidente Alci Como.
Papa Francesco, ringraziando le associazioni per il lavoro e le opere svolte, ha ricordato quali sono le cinque principali caratteristiche dello stile delle Acli:
Lo stile popolare, che non solo significa stare vicini alla gente, ma sentirsi parte del popolo stesso. La vera essenza del popolo risiede inoltre nella solidarietà e nel senso di appartenenza. Oggigiorno, in questa società frammentata e individualista, necessitiamo di luoghi aperti a quel senso di appartenenza creativo e dinamico.
Lo stile sinodale, cioè la capacità di lavorare insieme per inseguire il bene comune. Questa abilità viene garantita anche grazie alla presenza di persone con differenti orizzonti culturali, sociali, politici ed ecclesiastici.
Lo stile democratico. Da sempre l’Acli appoggia la democrazia e, usando le parole del Papa, “democratica è quella società in cui c’è davvero un posto per tutti, nella realtà dei fatti e non solo nelle dichiarazioni e sulla carta. Per questo è importante il molto lavoro che fate soprattutto per sostenere chi rischia l’emarginazione”.
Lo stile pacifico, cioè da operatori di pace. In un mondo come quello attuale, in cui guerre e conflitti causano dolore ogni giorno, serve ricordare che la strada della pace può apparire tortuosa, ma è sempre presente. “Costruisce pace – ha detto Francesco – chi sa prendere posizione con chiarezza, ma al tempo stesso si sforza di costruire ponti”.
Lo stile cristiano, nominato per ultimo perché sintesi e radice di tutti gli altri. Per vivere secondo uno stile cristiano non basta fermarsi a pregare, bisogna infatti lasciare che tutto ciò che compiamo venga permeato dal Signore e dal Vangelo, così che lo stile di Cristo possa essere visibile al mondo.
“Sono stati momenti di grande commozione; il Pontefice ci ha condotto ad un’analisi rassicurante e profonda dei punti cardine su cui si fonda la nostra associazione. – ha commentato Maria Consonno – Essere saggezza e specchio di profonda dignità, non è semplice in questa società così frammentata, ma lavorare insieme e collaborare per il bene comune è l’obiettivo fondamentale, anche per un gruppo così variegato ed inquieto come le Acli.”