Al mattino presto di Venerdì Santo 10 aprile, il SS. Crocifisso miracoloso di Como è stato trasferito dalla Basilica di viale Varese, a Lui dedicata, alla Cattedrale, così da poter essere presente durante la Celebrazione della Passione del Signore presieduta dal Vescovo Oscar nel pomeriggio. Insolito vedere il portone centrale della Basilica aperto: in questi giorni, infatti, per evitare assembramenti è stato dolorosamente scelto di chiudere la chiesa. In un periodo, la Settimana Santa, nel quale migliaia e migliaia di persone sono solite percorrere il palco che ricorda la salita al Golgota per baciare il Crocifisso miracoloso.
Questo tempo funestato dal coronavirus ha determinato la sospensione di questo gesto di fede, processione compresa. Venerdì mattina, però, il Crocifisso è uscito per raggiungere il Duomo…
In attesa di imboccare le strade della città murata il portone è rimasto aperto.
Tantissime persone, passando su viale Varese, alla vista del Crocifisso si sono segnati, con il segno della Croce… c’è anche chi ha accostato l’auto e si è fermato qualche minuto in preghiera, silenziosa e distante, ma carica di fede…
«Abbiamo vissuto sicuramente un momento significativo, nel quale il Crocifisso ha attraversato le vie del centro storico, ma non è stata la Processione del Venerdì Santo – precisa il Vicario foraneo della città di Como, don Gianluigi Bollini –. Se ci saranno le condizioni, la speranza è di poter celebrare la tradizionale processione con il nostro Crocifisso in una data prossima alla festa dell’Esaltazione della Santa Croce, nel mese di settembre.
Ringraziamo i padri Somaschi, che custodiscono il SS. Crocifisso, per aver accolto la richiesta del Vescovo Oscar di poter celebrare in Cattedrale, che è la chiesa madre della Diocesi, la Passione del Signore alla presenza del Crocifisso miracoloso».
Il trasporto di venerdì mattina si è svolto in forma privata, secondo le indicazioni fornite dalla Questura, nel rispetto delle disposizioni di sicurezza sanitaria per arginare la diffusione del coronavirus, alla presenza del priore della Basilica, del padre custode del Crocifisso, di due portantini che hanno spinto il piccolo carro su cui era posta la Croce, del Vicario foraneo della città, del maestro delle cerimonie liturgiche e di una restauratrice incaricata dai beni culturali. Il servizio d’ordine è stato assicurato dalle forze di polizia.
Non è la prima volta che il SS. Crocifisso viene traslato in Duomo, ma è la prima volta che questo non viene fatto processionalmente, per di più in una situazione storica come l’attuale che ha reso necessaria la sospensione della processione del Venerdì Santo.
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