Sono bastate meno di dodici ore alle Forze dell’ordine per individuare l’autore degli atti sacrileghi compiuti mercoledì pomeriggio nella collegiata di Sondrio. Come inizialmente ipotizzato, si tratta di una persona con problemi psichici, un cittadino nigeriano di 22 anni che si trova in Italia come richiedente protezione internazionale. Gli agenti della Polizia di Stato l’hanno fermato ieri mattina prima dell’alba, mentre vagava per le vie centrali del capoluogo valtellinese.
Il questore di Sondrio, Angelo Giuseppe Re, ha escluso che il vandalo possa essere stato mosso da estremismo religioso – poiché, al momento della richiesta di asilo, si è dichiarato cristiano ed è stato trovato in possesso di una Bibbia – o abbia agito per una protesta a fini politici. Una volta identificato, è stato invece chiaro che il giovane soffrisse di diverse patologie e di disturbi che ieri sera, giovedì 21  maggio, l’hanno portato ad essere ricovera al reparto di Psichiatria dell’ospedale di Sondrio.
In un video, diffuso dalla Questura di Sondrio, si vede chiaramente il giovane nigeriano entrare in collegiata e uscirvi circa venti minuti più tardi con in mano uno dei due angeli cerofori in legno che, posti sull’altar maggiore, reggevano le lampade eucaristiche. Oltre alle due statuette, il ragazzo ha gravemente danneggiato anche il vetro che proteggeva le spoglie mortali del Beato Nicolò Rusca e ha rovesciato una statua in resina di Santa Rita da Cascia, della quale oggi ricorre la memoria liturgica.
I frammenti degli angioletti lignei sono stati raccolti, in attesa di poter essere restaurati, mentre le reliquie del Beato Nicolò Rusca hanno trovato collocazione nella teca che le ha contenute fino al 2013, prima della beatificazione, e al momento non sono esposte alla venerazione dei fedeli.