“Chiesa di Como, riparti con audacia!”. Questo il titolo scelto dal Vescovo monsignor Oscar Cantoni per l’omelia rivolta alla Diocesi in occasione della festa del patrono Sant’Abbondio. Il presule ha presieduto il pontificale in Cattedrale impostando la sua riflessione sulle nuove sfide pastorali necessarie in epoca di pandemia.
“Dio non abbandona il suo popolo. In questo tempo di provvisorietà e incertezza siamo chiamati a essere una Chiesa attrattiva, che sa essere presenza profetica”. Riprendendo le parole di papa Francesco il Vescovo Oscar ha invitato a riflettere su “cosa ci sta dicendo Dio in questa prova”. Oggi “c’è fame, c’è nostalgia di Dio”. Dal presule la sottolineatura a essere sinceri, per riconoscere le difficoltà che non mancano. Ma a non mancare deve essere soprattutto la speranza e lo sguardo attento alla comunità, in particolare i giovani.
Oggi si cercano cammini flessibili e personalizzati. L’importante è essere Chiesa che “sa accogliere senza giudizi e ascoltare il grido di chi cerca Dio”. Ripartire da Dio, insomma, che “ci ama e ci aiuta a capire i tempi presenti. Ci servono nuove speranze e non schemi consolidati”. Guardando al patrimonio di umanità e solidarietà sperimentati in questi mesi. La famiglia è luogo di riferimento del ministero sponsale e dei sacramenti condivisi. La Chiesa sia “lievito sul territorio”, mentre ripartire da Dio significa riconoscere i testimoni e gli annunciatori di misericordia, come i prossimi Beati della Diocesi: suor Maria Laura Mainetti e padre Giuseppe Ambrosoli. Un punto di ripartenza anche per il Sinodo diocesano.
Omelia del vescovo Ocar Cantoni nella festa del patrono Sant’Abbondio – 31 agosto 2020