«Suor Maria Laura ha conquistato il cuore di tante persone». Ne è certo il vescovo della diocesi di Como, monsignor Oscar Cantoni, mentre guarda a quello che accadrà a Chiavenna (Sondrio) domenica 6 giugno, alle ore 16.00: la beatificazione di suor Maria Laura Mainetti. A 21 anni esatti dalla sua tragica morte, la religiosa, delle Figlie della Croce, sarà proclamata beata, perché riconosciuta «martire in odio alla fede».

Il 6 giugno del 2000 suor Maria Laura Mainetti fu attirata con l’inganno da tre ragazze, all’epoca dei fatti minorenni, in una zona periferica di Chiavenna, in via Poiatengo, all’inizio del Parco delle Marmitte dei Giganti. Una di loro aveva detto di aspettare un bambino, dopo aver subito una violenza. Suor Mainetti, che dedicò la sua intera vita all’ascolto e all’accoglienza dei giovani, non poteva tirarsi indietro. Uscì di notte per aiutare chi la chiamava e, invece, andò incontro alla morte, perché le giovani che l’avevano cercata con tanta insistenza, in realtà, volevano compiere un rituale satanico. Mentre veniva colpita, raccontarono le giovani negli interrogatori, suor Maria Laura chiese loro di smetterla, non le avrebbe denunciate, era lì per aiutarle. Quando capì che nulla le avrebbe fermate, le guardò negli occhi e assicurò loro il perdono.

Sono attesi fino a 2500 pellegrini: uno sforzo organizzativo grandissimo, realizzato nel massimo rispetto delle disposizioni anti covid.

Il rito sarà presieduto dal cardinale prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, Marcello Semeraro, e concelebrata da decine di Vescovi e sacerdoti.

Il rito di beatificazione può essere vissuto in diretta televisiva sui seguenti canali:

Telepace: canale 187

TSN Sondrio: canale 172 e 186

EspansioneTV: canale 19

Canale YouTube del Settimanale della diocesi di Como

Della figura di suor Maria Laura ha parlato il vescovo Oscar Cantoni durante l’omelia del Corpus Domini

La festa del corpo e del sangue del Signore di quest’anno precede di pochi giorni la beatificazione di suor Maria Laura Mainetti, un evento di grazia che ci deve trovare preparati e nello stesso tempo commossi e grati.

Non è un semplice caso la coincidenza tra questi due eventi. Noi, come conterranei e come condiscepoli di suor M. Laura, abbiamo il compito di riconoscere nella Eucaristia, di cui essa si è nutrita e che ha assimilato, il centro sorgivo del suo amore sacrificale.

Al corpo e al sangue di Cristo Signore, che ha donato se stesso per la vita del mondo, in un gesto di totale gratuità, corrisponde l’atto supremo di offerta di suor Maria Laura, che si è sacrificata fino alla morte, perdonando coloro che la stavano uccidendo.

Donarsi fino alla fine è frutto di una scelta consapevole che ha attraversato l’intera esistenza di suor Maria Laura e che è culminata nel suo martirio quale atto finale, a cui ella si è predisposta lentamente nel tempo, mediante gesti di fedeltà quotidiana, non sempre percepibili dagli altri, perché nascosti e discreti, ma forse anche perché non facilmente compresi da chi le era vicina. E’ vero, anche nel caso del martirio di sr Maria Laura, il detto della sapienza popolare: “Si muore come si vive!”.

Il sacrificio di suor Maria Laura è segno di una umanità trasfigurata dalla grazia della Eucaristia, fino a fare di lei, una donna eucaristica.

L’Eucaristia è il luogo dove ciascun discepolo apprende da Gesù, che ha dato la vita senza riserve, la logica del dono sincero e totale di sé, in piena disponibilità.

Gesù ha invitato i suoi discepoli al dono libero, gratuito e disinteressato, senza mire segrete di ricevere un contraccambio o una ricompensa. Egli stesso ha raggiunto il culmine della donazione di sé nella sua passione: ha offerto se stesso, la sua vita, il suo corpo, il suo sangue per noi. Per darci la vita Gesù ha donato la sua propria vita, prendendo su di sé la prova della morte, come spazio di realizzazione della volontà di salvezza e di vita da parte del Padre.

Nel dono di sé l’uomo, a cui Cristo ha dischiuso la possibilità di donarsi a Dio, trova veramente se stesso, poiché lì trova autenticamente vita.

Nutrendosi del Corpo e del Sangue di Cristo, suor Maria Laura è stata contrassegnata da una sincera carità, ricca di intensa tenerezza verso i fratelli bisognosi, come essi stessi in questi mesi ci hanno più e più volte testimoniato, così che la sua vita è definibile come una piena e totale “pro esistenza”.

Possa il suo esempio far crescere un rinnovato impegno al dono sincero di noi stessi, che prenda le mosse non da un qualsiasi atto di umana generosità, ma come frutto di una risposta viva all’amore traboccante di Cristo, che nell’Eucaristia ci ha amato e donato tutto se stesso per noi.

+ vescovo Oscar Cantoni