Una giornata di grazia. La comunità di Chiavenna in primis, e con lei l’intera Diocesi di Como e la Chiesa tutta hanno vissuto, con raccoglimento e trasporto, il rito di beatificazione di suor Maria Laura Mainetti. Sin dalle prime ore del mattino di domenica 6 giugno sullo stadio comunale di Chiavenna è soffiato lo spirito vivo della religiosa, figlia della Croce, trucidata a Chiavenna 21 anni fa.  A migliaia i fedeli si sono pian piano radunati attorno all’altare per partecipare alla cerimonia di beatificazione, presieduta da S. Em.za card. Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle Cause del Santi. A concelebrare, accanto a lui, oltre al vescovo di Como mons. Oscar Cantoni, anche molti altri presuli e sacerdoti.

La giornata era incominciata presto, con la visita, riservata alla stampa, ai luoghi di vita e del martirio di suor Maria Laura.

Ad accompagnare i giornalisti suor Beniamina Mariani, che con suor Maria Laura condivise l’intero periodo di formazione religiosa.

Suor Beniamina

Vedi qui la testimonianza di suor Beniamina nella stanza di suor Maria Laura.

Poco dopo mezzogiorno, anche le parole del Papa, concluso l’Angelus, a suggellare la straordinarietà di questa piccola-grande donna.

“Lei, che amava i giovani più di ogni cosa – le parole del Santo Padre – ci ha lasciato il suo programma di vita, fare ogni piccola cosa con fede, amore ed entusiasmo”. Ascolta qui le parole del Papa.

Culmine della giornata il bagno di folla allo stadio di Chiavenna (vedi qui)

E le testimonianze dei fedeli, arrivati qui per abbeverarsi alla fonte della vita. Vedi qui e qui

«Sono particolarmente commosso nel presiedere questa liturgia – le parole del Card. Semeraro -. Suor Maria Laura invocò dal Signore la vera carità e ne fu permeata. Mentre moriva perdonava, e pregava per chi le procurava la morte. Nell’esortazione apostolica Gaudete et exsultate papa Francesco ha scritto: «Tutti siamo chiamati ad essere santi vivendo con amore e offrendo ciascuno la propria testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno, lì dove si trova» Oggi, forse, è necessario ricordarlo: il terreno per la fioritura della santità non è l’eccezionale, ma la fedeltà nel quotidiano. È in esso che si fa presente il momento opportuno (kairós). Alla fin fine, la «vera carità» che la beata M. Laura Mainetti scelse e portò a compimento nell’ora del martirio potrebbe coincidere col dilige et quod vis fac di sant’Agostino: «Ama e fa’ ciò che vuoi. Sia che tu taccia, taci per amore; sia che tu parli, parla per amore; sia che tu corregga, correggi per amore; sia che perdoni, perdona per amore; vi sia in te la radice dell’amore, poiché da questa radice non può procedere se non il bene»

Il card. Semeraro

L’intera cerimonia è stata trasmessa in diretta anche sul canale Youtube del Settimanale della Diocesi di Como.