“Vedevo gli anziani della mia parrocchia tristi. Erano ancora in grado di arrangiarsi da soli nonostante l’età, ma mancava loro qualcosa per essere felici. Da lì ho sentito la necessità di dar vita al co-housing: degli appartamenti che permettessero loro di essere ancora indipendenti ma con degli spazi in comune e la possibilità di relazionarsi tra di loro”.
Da questa riflessione di don Natalino Pedrana parroco di Rovellasca nasce l’idea di destinare gli spazi dell’oratorio femminile di Rovellasca ad un progetto di co-housing per anziani. Sono nati così i primi 5 appartamenti che ospitano, oltre gli anziani, anche due studenti universitari condividendo spazi in comune.
Un progetto che è stato sostenuto dalla Fondazione Provinciale della Comunità Comasca onlus attraverso il “Fondo Golden Age” che punta a sostenere iniziative volte a migliorare la qualità della vita degli anziani nel territorio della provincia di Como.
Dopo la campagna natalizia in cui sono stati raccolti fondi per sostenere 2 progetti rivolti appunto a questa fascia più debole, l’intento della Fondazione di Comunità è quello di continuare promuovendo la diffusione del co-housing.
Le co-house sono appartamenti in cui persone autosufficienti o semi autosufficienti convivono, aiutandosi a vicenda se necessario (un nuovo paradigma abitativo per gli over 65). Questo progetto permette agli anziani di sconfiggere la solitudine, supportandosi reciprocamente nel quotidiano, senza dover necessariamente ricorrere al ricovero in una Rsa.
Quello di Rovellasca è stato scelto come progetto modello da far conoscere perché possa moltiplicarsi. Per questo è stato realizzato anche un video-racconto firmato dal regista Paolo Lipari.
«L’obiettivo – spiegano dalla Fondazione Provinciale della Comunità Comasca – è quello di far diventare il progetto di Rovellasca un esempio da esportare a livello provinciale; la popolazione è in continuo e costante invecchiamento ed è quindi necessario dare agli anziani l’opportunità di vivere meglio, evitando loro la terribile esperienza di sentirsi invisibili. La Fondazione crede molto nel co-housing, per questo vogliamo diffondere l’opera di Don Natalino, sperando che la sua concretezza nel prendersi cura degli anziani diventi un esempio per altri parroci ed anche per le Amministrazioni Comunali sensibili a questo tema. Il co-housing di Rovellasca potrebbe diventare il punto di riferimento per altre Parrocchie o Comuni che hanno a disposizione locali e potrebbero intraprendere lo stesso virtuoso percorso a favore dei loro anziani».
Nella stessa parrocchia sono iniziati i lavori per la costruzione di una seconda struttura che ospiterà altri 8 appartamenti per il co-housing destinati agli anziani non solo di Rovellasca ma anche dei paesi limitrofi, già in lista d’attesa.
Questo e gli altri progetti hanno però bisogno di essere sostenuti. Per questo è possibile donare tramite la piattaforma della Fondazione (CLICCA QUI).